Roma continua il suo piano di riforestazione urbana con la piantumazione di mille alberi tra pini, cedri e lecci a Monte Antenne. L’intervento arriva a tutela di una zona, quella di Villa Ada in zona Parioli, che aveva subìto operazioni di impoverimento con alcuni tagli, dovuti alla vetustà degli alberi, cui si aggiungono incuria e gli attacchi di parassiti. Basti pensare al problema della toumeyella parvicornis, meglio conosciuta come cocciniglia, che ha attaccato i pini romani.
Lo scorso gennaio 2021, infatti, l’allora Giunta Raggi aveva destinato 435mila euro per la riforestazione del Parco di Villa Ada, il quarto più grande della città dopo il Parco regionale dell’Appia antica, il Parco regionale del Pineto e Villa Doria Pamphilj. Un programma d’intervento che riguarda tre diverse aree: Monte Antenne, la sughereta e il declivio verso il lago superiore (alle pendici del colle Cavalle Madri). Il progetto rientra tra quelli approvati nel Bilancio Partecipativo 2019 di Roma Capitale.
A questo intervento, si aggiunge il nuovo piano strategico generale della Giunta Gualtieri che prevede la piantumazione in 5 anni di 1 milione di alberi. Interventi significativi se si pensa che la capitale a settembre 2021 contava un patrimonio arboreo di quasi 316 mila piante. Il piano continuerà a ottobre con interventi analoghi per un valore tra i 400 e i 500 milioni ciascuno in altre tre zone della Capitale: Casal Brunori, Pietralata e Torre Spaccata. Il progetto è realizzato grazie alla partnership pubblico-privata con Nespresso, Legambiente e Azzeroc02.
Come ha sottolineato l’assessora all’Ambiente, Sabrina Alfonsi, ”Roma inizia il percorso della forestazione urbana che vede un forte impegno del Comune ma anche dei privati e di grandi associazioni”. “Vogliamo una città verde a disposizione dei cittadini”, ha concluso il sindaco Roberto Gualtieri, “piena di alberi, che ci aiuti a ridurre le emissioni e contenere i cambiamenti climatici”.
“Gli investimenti nella riforestazione sono importantissimi – spiega Lorenzo Cioce, presidente dell’associazione ‘Daje De alberi’ – ma serve un cambiamento culturale. Roma è una città verde ma bisogna accettare che alcuni alberi sono vetusti e che il contesto urbano molto inquinato non aiuta. Bisogna sì riforestare, ma anche accettare che un albero come ogni essere vivente può avere un fine vita. Quello che può fare la differenza è la capacità di prendersi cura del verde urbano, investendo in interventi di qualità che ne seguano il ciclo di vita. In questi anni sono stati attivati diversi finanziamenti, dalla messa a dimora alle potature, ma servirebbe un bando a tutela dell’area di pertinenza radicale, per liberare le basi degli alberi da cemento e asfalto. È quello il miglior modo per prendersi cura della salute del nostro verde, cui si aggiungono investimenti anche per l’innaffiamento. Riforestare è fondamentale, ma serve investire in cura e tutela a lungo termine”.