Firenze, approvato il Piano del Verde che segue la regola 3-30-300

Il documento era stato approvato in Giunta a fine gennaio e ora ha ricevuto l'ok dal Consiglio comunale, dove hanno votato a favore, oltre alla maggioranza (Pd, Avs-Ecolò e lista Funaro), anche Iv, M5s, Fd. Contrario tutto il centrodestra presente, ovvero Fdi, Fi e lista Schmidt. Il piano si ispira al principio indicato come "3-30-300", ovvero: tre alberi visibili da ogni finestra, 30% di copertura arborea in città, 300 metri di distanza tra l'area verde più vicina e la propria abitazione

Via libera del Consiglio comunale di Firenze al Piano del Verde, approvato in serata dopo un lungo dibattito in aula. Il piano si ispira al principio del “3-30-300”, ovvero: tre alberi visibili da ogni finestra, 30% di copertura arborea in città, 300 metri di distanza tra l’area verde più vicina e la propria abitazione.

Il documento era stato approvato in Giunta a fine gennaio (qui tutti i dettagli) e in Consiglio ha ricevuto l’ok oltre che dalla maggioranza (Pd, Avs-Ecolò e lista Funaro), anche da Iv, M5s, Fd. Contrario tutto il centrodestra presente, ovvero Fdi, Fi e lista Schmidt. “Non c’è nessun intervento del governo che sostenga queste scelte” in materia di piano del verde, ha detto nella replica la vicesindaca Paola Galgani. 

In attesa di capire quali emendamenti siano stati approvati dal Consiglio Comunale – una volta finito l’iter amministrativo il Piano sarà visibile on line – ecco i punti fondamentali del documento approvato dalla Giunta.  

Il Piano si compone di due volumi e cinque allegati tecnici. 

Il primo volume definisce il quadro conoscitivo supportato ed esemplificato anche attraverso 137 tavole che analizzano la città di Firenze da diversi punti di vista e parametri, così come indicato anche dalle linee guida per la gestione del verde urbano. Nei processi di pianificazione territoriale la costruzione del quadro conoscitivo è fondamentale per avere una descrizione critica a selettiva di assetti, sistemi, fenomeni e dinamiche in atto, necessario per la definizione degli obiettivi e delle strategie. Per citarne alcuni:

  • il contesto meteo-climatico della città e la sua evoluzione a seguito dei cambiamenti climatici con un focus sugli eventi meteo estremi e la vulnerabilità del territorio comunale e le ondate e isole di calore
  • il sistema del verde e degli spazi aperti, con la definizione per ogni spazio delle tipologie e caratteristiche. Dagli spazi aperti storici sottoposti a vincolo, ai parchi e giardini urbani, agli spazi aperti con funzioni speciali (ad esempio giardini scolastici o cimiteri), agli spazi dell’orticoltura urbana e periurbana, al verde sportivo o parchi di quartiere, alle aree giochi.
  • La copertura arborea attuale con una declinazione sia per quartiere che per singola UTOE (Unità territoriali organiche elementari)
  • Il censimento arboreo con la quantità e qualità, sia in termini di specie che di caratteristiche della singola pianta.
  • Gli attuali progetti di cogestione e partecipazione degli spazi 

Nel secondo volume il Piano definisce cinque obiettivi strategici: la qualità democratica e partecipativa; la qualità paesaggistica; la forestazione urbana; la qualità economica e amministrativa e la qualità ecologica e funzionale. Eccone alcuni:

  • Gli spazi verdi e aperti come spazi di relazione e di inclusività e benessere psico fisico soprattutto per le fasce di popolazione più fragile
  • Gli spazi verdi e aperti sono beni comuni e quindi necessitano della partecipazione attiva alla loro cura da parte di tutti i cittadini e i city users.
  • La valorizzazione del sistema dei paesaggi di margine, i corridoi biologici le connessioni ecologiche, la valorizzazione degli spazi con valenza culturale, storica e paesaggistica, le aree agricole di prossimità, le greenways cittadine, il fondamentale ruolo delle aree in successione secondaria
  • La forestazione urbana e periurbana per ridurre gli effetti delle ondate di calore, il miglioramento della gestione delle acque in ambiente urbano, la creazione di habitat per piante e animali, il miglioramento della qualità dell’aria e la cattura e stoccaggio di anidride carbonica, oltreché il benessere delle persone
  • La qualità economica e amministrativa da realizzare attraverso la manutenzione adattativa delle aree verdi e criteri di gestione differenziati
  • Criteri di scelta delle specie, riduzione dell’impatto ecologico della manutenzione del verde, mitigazione delle interferenze tra verde, infrastrutture e reti, promozione della biodiversità e contenimento delle specie infestanti (su questo mi permetto di dire che la specie più infestante siamo noi umani), mitigazione dell’inquinamento acustico e atmosferico, qualità ambientale nella realizzazione delle opere pubbliche e private.

Questi obiettivi si traducono in strategie e azioni

  • aumentare gli spazi verdi vicino a casa con l’obiettivo di aree verdi fruibili entro i 300 metri da casa, anche con accordi con enti e privati per rendere fruibili al pubblico spazi verdi non di proprietà comunale
  • aumentare la copertura arborea, sapendo che il quadro conoscitivo ci dice che se prendiamo il totale della superficie dell’intera città si supera il 30% di copertura ma già se analizziamo i singoli quartieri notiamo che i Quartieri 1, 4 e 5 non arrivano al 25%. 
  • realizzare e migliorare gli spazi gioco e sportivi
  • aumentare la permeabilità e riflettanza delle pavimentazioni
  • individuare spazi per la salute
  • migliorare la gestione delle acque meteoriche
  • garantire accessibilità e inclusività degli spazi verdi pubblici
  • Promuovere la biodiversità
  • migliorare e potenziare le infrastrutture verdi e blu

L’intreccio tra il quadro conoscitivo e gli obiettivi strategici è fondamentale per stabilire le priorità di intervento e le modalità di realizzazione, sempre con il coinvolgimento attivo di tutte le competenze interne all’amministrazione ma anche dei quartieri e dei portatori di interesse.

Negli allegati tecnici invece si trovano:

  1. l’abaco delle strategie con l’individuazione di alcune soluzioni progettuali per la realizzazione degli obiettivi (ad esempio rain garden, pareti verdi, filari di alberi in strada, sui marciapiedi sulle piste ciclopedonali, piantagioni nei parcheggi o lungo gli stalli di sosta)
  2. gli indicatori di monitoraggio (dal numero di aree verdi fruibili, alle aree permeabili, alle soluzioni basate sulla natura, al controllo della stabilità degli alberi, ecc.,)
  3. i criteri di scelta delle specie e del materiale vegetale per l’ambito urbano e periurbano (differenti specie arboree, arbustive e erbacee in relazione al contesto in cui vengono inserite, le funzioni ecologiche della vegetazione, i requisiti qualitativi di ogni specie, ecc.)
  4. le modalità di gestione del verde (manutenzione ordinaria e straordinaria, la frequenza di intervento, il tipo di operazioni da seguire, la metodologia di indagine di valutazione della stabilità, ecc.)
  5. indicazione della copertura a maturità delle principali specie arboree con indicazione della classe di grandezza e il raggio.

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