“Sommando il risparmio energetico e le nuove forniture nella seconda metà del 2024 saremo totalmente indipendenti dalla fornitura di gas russa”. Così il ministro della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, nel fare il punto sulla situazione energetica nazionale. Per quanto riguarda il “risparmio” Cingolani ha spiegato che “il nostro Paese dovrà ridurre del 7% circa i consumi complessivi di gas tra agosto 2022 e marzo 2023, rispetto alla media degli ultimi cinque anni”, in base alle regole definite nel piano di risparmio energetico approvato martedì 26 luglio dal Consiglio Ue dell’Energia.
Gli Stati membri si sono accordati per una riduzione volontaria dei consumi del 15%, che diventerà obbligatoria se il Consiglio (su proposta della Commissione Ue) decreterà lo stato di allerta per il rischio di approvvigionamenti. “Il nuovo regolamento europeo – ha spiegato Cingolani – ha valutato le differenze di energy mix e di interconnessione: differenza tra stoccaggi programmati e stoccaggi reali; riduzione dell’imponibile su cui calcolare il 15% nel caso di Paesi che esportino meno del 50%; cessione di gas possibile solo se non pregiudica la produzione di elettricità”.
Una strategia che piace all’Italia: “Quando abbiamo fatto il piano di differenziazione gas spostando i 30 miliardi di metri cubi di gas russo su altri fornitori, abbiamo già previsto un risparmio che è uguale o superiore a questo numero. Le nostre azioni sono compatibili con questo piano, per cui ci riteniamo soddisfatti”.
Nello specifico per l’Italia si tratterà di “risparmiare il 7% di circa 55 miliardi di metri cubi (1 agosto – 31 marzo) pari a circa 4 miliardi di metri cubi l’anno. Nel medio termine, ha proseguito, tra il 2023 e il 2024 gli obiettivi sono la diversificazione degli approvvigionamenti, parte gas e parte gnl, la predisposizione di nuovi rigassificatori galleggianti, l’accelerazione sulle rinnovabili insieme alle misure di risparmio energetico”.
Cingolani ha inoltre confermato che la Bruxelles sta lavorando alla definizione di un tetto europeo ai prezzi del gas, come più volte sollecitato da diversi Paesi, Italia in testa, al fine di ridurre i prezzi energetici.