Il tema rifiuti sembra abbastanza trascurato nel dibattito pubblico. Anzi, forse trascurato è un eufemismo: si parla ancora talvolta di pulizia sporcizia e abbandoni ma per quanto riguarda raccolta differenziata e riduzione dei rifiuti totali l’attenzione non è forse mai stata così bassa dall’inizio del Millennio. Non stupisce quindi se siamo i soli a scrivere qualcosa sui risultati 2024 paragonati col 2023. Lo facciamo paragonando due città, che sono anche quelle in cui abbiamo operato praticamente ai mercati, e cioè a Torino e Milano.
Il risultato apparentemente è distopico. I rifiuti 2024 rispetto al 2023 aumentano a Torino e non a Milano. Non stiamo parlando di grosse cifre, ma comunque a Torino sono oltre 6.300 tonnellate in più rispetto al 2023, il 3%: 4.400 di raccolta differenziata (di cui ben 1.400 di organico) e 1900 tonnellate in più di rifiuto indifferenziato. A Milano invece l’aumento dei rifiuti complessivi è stato solo dello 0,6 per cento: 4 mila tonnellate in più di organico, 1.600 di carta e cartone compensate da un calo di 1.900 tonnellate di vetro e lattine e ancora di più (meno 4 mila) di indifferenziato.
Al di là della stranezza (magari casuale) del calo milanese di vetro e lattine, questo breve articolo è dedicato a vedere le cifre da un altro punto di vista. I rifiuti procapite.
A Torino si sono raccolti 214 kili di rifiuto indifferenziato per abitante in un anno. Ci sarebbe un obiettivo di legge regionale di non superare, nel 2024, i 159 kili per abitante/ anno. Quindi si è sforato di 55 kili per abitante. A Milano i kili di indifferenziato per abitante sono 175, cioè 40 in meno che a Torino. In questo calcolo si considerano gli abitanti residenti, e non i pendolari e i turisti ma ce ne sono molti sia a Milano che a Torino. Ad aumentare a Torino sono stati l’organico, la plastica, il vetro/lattine, il legno e gli ingombranti. Sarà dovuto a un particolare aumento del turismo?
Difficile a dirsi. Resta un problema di politiche ambientali, non di analisi: cosa si potrebbe fare per raggiungere l’obiettivo di legge del massimo di indifferenziato (159, non gli attuali 214 a persona), e cosa si potrebbe fare per una riduzione complessiva della massa dei rifiuti anche differenziati? E’ possibile attivare un qualche interesse economico che faccia da incentivo?