Che ci fa il logo di Eco dalle Città in mezzo a loghi in cirillico e codici QR? Da qualche giorno se lo chiedono molti in Ucraina. Si tratta di una piccola ma unica iniziativa di solidarietà ambientalista, che dall’Italia arriva alla locale associazione Zero Waste Lviv, collegata al movimento europeo e mondiale Zero Waste.
Nell’inferno della guerra che si combatte in Ucraina, la città occidentale di Leopoli è quella deputata, più di tutte le altre, ad accogliere le torme di sfollati che hanno dovuto lasciare la propria casa e le proprie cose. I campi che li ospitano, prima arrangiati in velocità e poi via via sempre meglio organizzati, hanno da subito sofferto di un problema che comprensibilmente non occupa le prime pagine quando si parla del conflitto russo-ucraino, ma che nondimeno condiziona la qualità della vita di chi già patisce lutti e stenti: quello legato ai rifiuti.
Nutrire decine di migliaia di persone significa infatti, sin da febbraio, produrre enormi quantità di spazzatura sotto forma di stoviglie monouso: piatti, posate, bicchieri, che un Paese in guerra fatica a gestire. Per questo, sin dall’inizio dell’emergenza si è mosso il gruppo locale di Zero Waste, attivisti per l’ambiente che da sempre lavorano per ridurre l’impatto dei rifiuti; e da subito, gli ecologisti ucraini
hanno ricevuto il sostegno dell’associazione Eco dalle Città, che ha lanciato una sottoscrizione al fine di acquistare delle lavastoviglie industriali per i campi profughi di Leopoli e dintorni, così come pure le relative stoviglie lavabili.
Ed ecco oggi arrivare altre novità dal paese in guerra: col contributo degli ambientalisti italiani, infatti, sono stati inaugurati i primi 200 contenitori riutilizzabili per i pasti destinati agli sfollati. Si tratta di vaschette, lavabili in lavastoviglie, in cui le cucine da campo confezionano i pranzi per chi ne ha necessità, non più da consumare necessariamente in loco ma con la possibilità di vederseli consegnati presso la propria dimore nel campo, o a casa o dove lo si desidera; tali contenitori sono a rendere, e in occasione della successiva consegna del pasto vengono restituiti all’organizzazione, che li lava e li utilizza il giorno dopo, e così via.
“Siamo davvero grati ai nostri amici italiani”, dichiara Nadiya Kuhuk, del direttivo di Zero Waste Lviv. “Il supporto di Eco dalle Città e di tutti quanti è stato fondamentale, lo apprezziamo tanto. Le condizioni in cui lavoriamo sono difficili, ma cerchiamo di renderle un po’ meno dure, e poter consegnare pasti caldi senza creare rifiuti e senza plastiche monouso è una cosa importante”. Sui propri canali ufficiali, il gruppo ambientalista prosegue la raccolta fondi per l’acquisto di materiali lavabili e riutilizzabili; per non dover affrontare una seconda, grave emergenza, all’interno dell’emergenza rappresentata dalla guerra.