Parlamento Ue approva la Direttiva Red 3: obiettivo 45% di rinnovabili nel consumo totale

Martedì 12 settembre il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva l'atteso aggiornamento della direttiva sulle energie rinnovabili (cosiddetta REDIII), che porta la quota vincolante di rinnovabili nel consumo finale di energia dell'Ue al 42,5% (dal 32%) entro il 2030, con l’obiettivo di raggiungere il 45%. La norma, che dovrà ora essere formalmente adottata dal Consiglio, prevede lo snellimento delle procedure per la concessione di permessi per nuovi impianti di energia rinnovabile, come pannelli solari e centrali eoliche, o per l'adeguamento di quelli esistenti

Rinnovabili red 3
ANSA / STEFANO LANCIA

Martedì 12 settembre il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva l’atteso aggiornamento della direttiva sulle energie rinnovabili (cosiddetta RED III), che porta la quota vincolante di rinnovabili nel consumo finale di energia dell’Ue al 42,5% (dal 32%) entro il 2030, con l’obiettivo di raggiungere il 45%. La norma è stata approvata con 470 voti favorevoli, 120 contrari e 40 astensioni. Per entrare in vigore, dovrà ora essere formalmente adottata dal Consiglio.

La legge prevede lo snellimento delle procedure per la concessione di permessi per nuovi impianti di energia rinnovabile, come pannelli solari e centrali eoliche, o per l’adeguamento di quelli esistenti. Le autorità nazionali non potranno impiegare più di 12 mesi per autorizzare la costruzione di nuovi impianti di energia rinnovabile situati nelle cosiddette “zone di riferimento per le energie rinnovabili“. Al di fuori di queste zone, la procedura non potrà superare i 24 mesi.

La revisione delle Direttiva rientra nel pacchetto “Pronti per il 55% – Fit for 55“, che adatta la legislazione UE esistente in materia di clima ed energia per raggiungere il nuovo obiettivo dell’UE di una riduzione minima del 55% delle emissioni di gas serra entro il 2030. Questi obiettivi sono stati ulteriormente innalzati nell’ambito del pacchetto REPowerEU, volto a ridurre la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di combustibili fossili dalla Russia in seguito alla guerra contro l’Ucraina.

Idrogeno e biomassa

Nel settore dei trasporti, la diffusione delle rinnovabili dovrebbe portare a una riduzione del 14,5% delle emissioni di gas serra entro il 2030, grazie a una quota maggiore di biocarburanti avanzati e a una quota più ambiziosa di carburanti rinnovabili di origine non biologica, come l’idrogeno.

I deputati hanno anche chiesto agli Stati membri di fissare un obiettivo indicativo per le tecnologie innovative pari ad almeno il 5% della capacità di energia rinnovabile di nuova installazione, nonché un quadro vincolante per i progetti energetici transfrontalieri. Infine, le nuove misure vanno a sostegno dell’uso della biomassa, ma garantendo che l’UE non sovvenzioni tecnologie non sostenibili. Infatti, la raccolta di biomassa dovrà essere effettuata in modo da evitare impatti negativi sulla qualità del suolo e sulla biodiversità.

Markus Pieper, relatore del testo normativo

Il relatore della norma Markus Pieper (PPE, Germania): “Nel perseguire una maggiore indipendenza energetica e una riduzione delle emissioni di CO2, abbiamo innalzato i nostri obiettivi in materia di energie rinnovabili. Questa direttiva dimostra che Bruxelles può essere poco burocratica e molto pragmatica. Abbiamo designato le energie rinnovabili come interesse pubblico prevalente, snellendo il loro processo di approvazione. L’attenzione è rivolta all’energia eolica, fotovoltaica, idroelettrica, geotermica e alle correnti di marea. La biomassa da legno rimarrà classificata come energia rinnovabile. In base al principio del “silenzio assenso”, gli investimenti saranno considerati approvati in assenza di riscontri amministrativi contrari. Ora abbiamo urgentemente bisogno di una riforma del mercato dell’elettricità dell’UE e di un passaggio immediato all’idrogeno per una transizione più verde”.