Parigi ha un nuovo piano rifiuti, obiettivi: ridurre la produzione di 100.000 tonnellate e triplicare il recupero

Si punta su un programma strutturato intorno ad otto assi e 24 misure concrete. Tra queste: l'implementazione della raccolta stradale dell'organico, lo sviluppo del compostaggio collettivo, l'incentivo dei centri di riparazione, l'ampliamento della raccolta dei Raee, la diffusione di contenitori riutilizzabili nei supermercati, la realizzazione di 1.000 "edifici a rifiuti zero". Viene inoltre dedicata grande importanza allo spreco alimentare, il cui contrasto sarà intensificato nelle mense scolastiche e nei mercati. Se Parigi è una delle migliori città francesi in termini di rifiuti pro capite, nella raccolta differenziata le performance sono pessime: 29% circa e riciclo effettivo che scende al 20%

La città di Parigi ha appena presentato un grande piano per migliorare la gestione dei suoi rifiuti, con obiettivi ambiziosi di riduzione e riciclo. Entro il 2030 la capitale francese si ripropone di ridurre di 100.000 tonnellate la produzione complessiva – nel solo 2023 è stata di 929.701 tonnellate – e di triplicare il tasso di recupero dei rifiuti restanti, sviluppando il riutilizzo, la raccolta differenziata e il riciclo.

Si punta su un programma strutturato intorno ad otto assi e 24 tra misure concrete e incentivi. Tra queste: l’implementazione della raccolta stradale dell’organico, lo sviluppo del compostaggio collettivo, l’incentivo dei centri di riparazione, l’ampliamento della raccolta dei Raee e degli imballaggi, la diffusione di contenitori riutilizzabili nei supermercati, la realizzazione di 1.000 “edifici a rifiuti zero”. Viene inoltre dedicata grande importanza allo spreco alimentare, il cui contrasto sarà intensificato nelle mense scolastiche e nei mercati.

Se Parigi è una delle migliori città francesi in termini di rifiuti pro capite – 433 kg per abitante all’anno contro i 611 kg della media nazionale – nella raccolta differenziata le performance sono pessime: la ville lumiere differenzia solo il 29% circa dei suoi rifiuti, a fronte di una media nazionale del 49%, e ne avvia a riciclo effettivo solo il 20%. Più nel dettaglio la raccolta differenziata degli imballaggi ammonta a soli 45,5 kg all’anno rispetto ai 72 kg di media nel resto del paese.

La tabella seguente mostra la quantità di rifiuti che potrebbe essere raccolta con una migliore raccolta differenziata effettuata tramite raccolte selettive:

Qui di seguito invece gli obiettivi di riduzione al 2030 divisi per frazione, con l’obiettivo di riduzione di 100.000 tonnellate annue:

Otto assi principali

Concretamente il piano è imperniato, come si diceva, su otto assi principali. Il primo riguarda la riduzione dei consumi e lo sviluppo del riuso e della riparazione, attraverso donazioni facilitate, aumentando le raccolte domestiche e sostenendo i centri di riparazione. Verranno allestiti punti di raccolta di piccoli elettrodomestici, articoli sportivi e per il tempo libero negli edifici pubblici come i municipi o le palestre.

Il secondo asse riguarda i già citati “1.000 edifici a rifiuti zero”, in cui fare una raccolta differenziata spinta e contribuire in questo modo anche alla riduzione delle emissioni.

Il terzo asse è rivolto ad aziende, esercizi commerciali e mercati che dovranno attuare una raccolta differenziata efficiente e allo stesso tempo diventare dei punti “di sensibilizzazione e di consapevolezza“. Si propone di dimezzare la tariffa rifiuti per coloro che fanno la raccolta differenziata migliore.

I due assi successivi riguardano la raccolta dei rifiuti organici, con il sistema lanciato un anno fa che prevede oltre 700 punti di raccolta stradali in modo che ogni parigino ne abbia uno entro i tre minuti a piedi da casa, e la raccolta differenziata degli imballaggi negli spazi pubblici, con oltre 3.000 nuovi punti di raccolta.

Il sesto asse si rivolge a chi produce rifiuti edili incentivando il riutilizzo nei cantieri, il settimo punta al rafforzamento della comunicazione e della sensibilizzazione per la cittadinanza e infine l’ottavo vuole fare del Comune “un attore esemplare dell’economia circolare in tutte le sue fasi”.

Cittadini attori del cambiamento

Sul settimo asse l’idea è quella di attivare delle campagne di sensibilizzazione costanti e di introdurre nuovi strumenti digitali che “consentiranno a tutti di comprendere l’impatto delle proprie azioni quotidiane“. I cittadini saranno incoraggiati ad utilizzare meno prodotti usa e getta e allo stesso tempo a riutilizzare e riparare i propri oggetti, per i quali verranno valorizzati maggiormente i centri di riparazione.

La sindaca, Anne Hidalgo, con forse eccessiva retorica visti i dati non esaltanti della città, ha detto che il piano mira a fare di Parigi “la capitale della sobrietà materiale entro il 2030″. “Mentre viviamo in un mondo con risorse limitate – dice – di fronte alla logica della sovrapproduzione e il consumo eccessivo, dobbiamo agire. Questo piano, frutto di un approccio collettivo, trasforma le abitudini quotidiane dei parigini e delle parigine. Limiteremo massicciamente gli sprechi, allungando la durata di vita degli oggetti, usandoli meglio e riutilizzandoli di più. Il piano risponde anche ad una preoccupazione sociale essenziale. Incoraggiando le alternative del riutilizzo e della riparazione, consente a tutti di partecipare alla transizione ecologica. Facciamo appello a tutti per agire insieme, ogni giorno, e fare della nostra città un modello di innovazione ecologica. La sfida è immensa, ma Parigi è pronta ad accettarla”.

Il vicesindaco con delega ai rifiuti e agli spazi pubblici, Antoine Guillou, ha detto invece: “Parigi desidera innescare una rivoluzione continua e una trasformazione profonda sia nel modo in cui guardiamo ai nostri rifiuti, sia nel modo in cui li trattiamo e, più in generale, sui nostri modi di produzione e consumo. Quest’ambizione testimonia anche le priorità dei parigini che hanno evidenziato, attraverso una consultazione pubblica, i temi che sembravano prioritari. Si basa inoltre su un’ipotesi forte, quella della mobilitazione del legislatore e dello Stato per attuare le modifiche legislative o regolamentari proposte sostenuto da questo piano, condizione essenziale per una vera trasformazione della nostra economia”.

Le 24 misure del Piano

Consumare diversamente: per un’economia del riutilizzo e della riparazione

  • Donare gli oggetti facilmente vicino a casa
  • Raccogliere gli oggetti ingombranti per riutilizzarli al meglio
  • Avere vicino un luogo di riuso solidale
  • Riparare anziché buttare

Reinventare la raccolta differenziata a casa

  • Trasformare il mio edificio in un edificio a rifiuti zero
  • Sviluppare una strategia per promuovere la raccolta attenta e il riutilizzo delle scatole di cartone
  • Adeguare i metodi e aumentare le frequenze di raccolta

Formare i professionisti verso rifiuti zero

  • Supportare i professionisti nella riduzione complessiva
  • Mercati alimentari che diventano luoghi di consapevolezza
  • Stabilire una tariffa rifiuti speciale progressiva e incentivante i professionisti

Cambiare opinioni e comportamenti sullo spreco alimentare

  • Lotta allo spreco alimentare nella ristorazione collettiva
  • Facilitare la raccolta differenziata dei rifiuti alimentari
  • Rendere i cittadini attivi nel compostaggio

Per strada non buttare via: differenziare!

  • Differenziata ovunque, sempre negli spazi pubblici
  • Zero mozziconi di sigaretta gettati in strada
  • Eventi eco-responsabili al 100% per tutti gli organizzatori

Verso un settore edilizio a basso consumo di materiali

  • Riuso, riuso, raccolta differenziata e recupero dei rifiuti edili nei cantieri
  • Riutilizzo, raccolta differenziata e recupero nei progetti realizzati da terzi
  • Migliore formazione e comunicazione per i professionisti

Parigini nuovi esperti di rifiuti

  • Motivare cittadini i visitatori a riutilizzare e separare i rifiuti utilizzando gli strumenti digitali
  • Comunicare il percorso di oggetti e rifiuti per incoraggiare la differenziata e le donazioni
  • Rafforzare le azioni di sensibilizzazione

Parigi, una comunità esemplare

  • Sostenere l’economia circolare e il riuso in tutte le fasi
  • Rafforzare e sistematizzare la cultura della prevenzione