Palermo supera i 2 milioni di bottiglie PET riciclate con il progetto RECOPET

L’iniziativa promossa da Corepla, in collaborazione con il Comune, RAP S.p.A. e l’Università degli Studi di Palermo, ha favorito il conferimento di 75 tonnellate di PET in poco meno di un anno. Installati 41 ecocompattatori nei punti strategici della città. Attiva anche una stazione ecologica per la raccolta RAEE. Partecipazione attiva dei cittadini e uso di tecnologie intelligenti al centro della strategia per promuovere il riciclo urbano e contrastare l’abbandono dei rifiuti

Palermo bottiglie PET

A meno di un anno dall’avvio, il progetto RECOPET ha consentito al Comune di Palermo di raccogliere e avviare al riciclo oltre 2 milioni di bottiglie in plastica PET. L’iniziativa, lanciata nel giugno 2024, si inserisce in un piano di gestione sostenibile dei rifiuti e mira a favorire la trasformazione degli imballaggi usati in nuove bottiglie, secondo il principio del bottle-to-bottle.

L’obiettivo principale del programma è la riduzione della dispersione di plastica nell’ambiente urbano, con un’attenzione particolare alla valorizzazione delle risorse e alla salvaguardia del patrimonio naturale e artistico della città.

Grazie alla collaborazione tra Corepla, Comune di Palermo, RAP S.p.A. e Università degli Studi di Palermo, sono stati installati 41 ecocompattatori intelligenti in punti nevralgici del tessuto urbano: tra questi, i centri commerciali Forum e Guadagna, e tre sedi universitarie. Gli impianti, di ultima generazione, hanno permesso il conferimento di oltre 75.000 chilogrammi di plastica PET.

Secondo quanto dichiarato dal presidente di Corepla, Giovanni Cassuti, il risultato ottenuto è frutto della sinergia tra enti pubblici, aziende e cittadini. L’esperienza palermitana viene indicata come esempio concreto di economia circolare applicata al contesto urbano.

Il sistema prevede un meccanismo di premialità per i cittadini che utilizzano gli ecocompattatori, ricevendo in cambio buoni e premi in plastica riciclata. Un incentivo simbolico ma efficace per promuovere buone pratiche ambientali tra la popolazione. È il caso della cittadina Ina Puleo, che ha conferito la duemilionesima bottiglia e riceverà un buono da 200 euro, oltre a oggetti in plastica rigenerata.

Per il presidente di RAP, Giuseppe Todaro, il progetto si inserisce in un percorso più ampio di riorganizzazione del servizio di igiene urbana, che prevede anche nuove assunzioni, controlli e razionalizzazione dei costi. Tuttavia, Todaro sottolinea che ogni progresso richiede anche il coinvolgimento attivo della cittadinanza, in un sistema dove riuso e riciclo sono gli unici strumenti per superare l’emergenza rifiuti.

Alla rete RECOPET si affianca l’introduzione, sempre presso l’Università di Palermo, di una stazione ecologica mobile informatizzata per la raccolta dei RAEE (Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche). Il dispositivo, alimentato da pannelli solari, consente il conferimento differenziato di tre categorie di rifiuti elettronici, con identificazione dell’utenza tramite tessera sanitaria e monitoraggio online dei livelli di riempimento.

L’infrastruttura è finanziata all’85% tramite un fondo previsto dall’Accordo di Programma tra ANCI, i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche e il Centro di Coordinamento RAEE. La stazione resterà operativa nel campus per circa quindici giorni, a rotazione.

L’assessore all’Ambiente del Comune di Palermo, Pietro Alongi, ha evidenziato come l’esperienza del progetto dimostri che la collaborazione pubblico-privato e la partecipazione dei cittadini sono essenziali per raggiungere risultati concreti nella gestione sostenibile dei rifiuti.

Anche l’Università degli Studi di Palermo gioca un ruolo centrale nel percorso verso una maggiore consapevolezza ambientale. Il professor Maurizio Cellura, delegato del rettore per la sostenibilità, ha ribadito l’importanza di includere i temi dell’ecologia applicata e della transizione sostenibile nei percorsi formativi. Iniziative come RECOPET – ha spiegato – sono fondamentali per creare nuove opportunità imprenditoriali e professionali all’interno di un’economia circolare matura e integrata.

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