L’estate 2024 si conferma particolarmente critica per la qualità dell’aria in Europa. Le elevate temperature e le condizioni meteorologiche anticicloniche stanno favorendo un preoccupante aumento delle concentrazioni di ozono a livello del suolo, un inquinante atmosferico dannoso per la salute umana, la vegetazione e gli ecosistemi.
Secondo i dati del Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), diverse regioni europee, tra cui la Francia, il Benelux, la Germania e l’Italia settentrionale, stanno registrando picchi di ozono che superano i limiti stabiliti dalla legislazione europea. In particolare, la Pianura Padana è particolarmente vulnerabile a questi episodi di inquinamento, a causa delle elevate emissioni di precursori dell’ozono e delle favorevoli condizioni meteorologiche.
Con l’attuale aumento delle temperature e le ondate di calore, il CAMS ha previsto un nuovo episodio di elevate concentrazioni di ozono in superficie tra il 29 luglio e il 4 agosto, con superamenti dei valori limite stabiliti dalla legislazione europea sulla qualità dell’aria in diverse aree dell’Europa occidentale e meridionale. In particolare, si prevedono concentrazioni di ozono superficiale molto elevate nella regione di Parigi, nel Benelux e in Germania.
L’ozono troposferico è un inquinante atmosferico che contribuisce significativamente alla cattiva qualità dell’aria. Tra gli effetti negativi sulla salute, l’ozono può causare infiammazione dei polmoni, aggravando ulteriormente le condizioni critiche in aggiunta allo stress da caldo estivo, specialmente per chi ha già problemi di salute.
Secondo la Direttiva Europea sulla Qualità dell’Aria Ambientale, i livelli di ozono non devono superare la media giornaliera massima di otto ore di 120 µg/m³, con un massimo di 25 giorni di superamento consentiti all’anno (18 giorni nella direttiva rivista adottata dal Parlamento Europeo nell’aprile 2024).
Oltre agli effetti negativi sulla salute umana, le alte concentrazioni di ozono superficiale hanno impatti dannosi sulla vegetazione e sugli ecosistemi, compromettendo gravemente la resa dei raccolti e contribuendo alla perdita di biodiversità.
Gli episodi di alte concentrazioni di ozono a livello del suolo sono influenzati dalle emissioni di anticipatori e dalle alte temperature e radiazioni solari, e potrebbero diventare più frequenti con l’aumento delle ondate di calore e delle temperature (questo fenomeno è noto come “effetto di penalizzazione climatica”). Un’altra caratteristica dell’ozono è la sua lunga permanenza nell’atmosfera, per cui i livelli di ozono in alcune aree possono essere influenzati anche dal trasporto a lungo raggio dell’inquinamento atmosferico.
Il rapporto di valutazione annuale intermedia della qualità dell’aria europea CAMS 2023 descrive chiaramente la correlazione tra temperature estremamente calde e elevati livelli di ozono in superficie, sottolineando la necessità di mitigare le fonti di emissione sia a livello locale che globale. Il rapporto offre anche spunti utili per comprendere la stagionalità di questi episodi di inquinamento.
Laurence Rouil, Direttore del Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), ha commentato: “La previsione accurata e la comprensione del trasporto a lungo raggio dell’ozono sono fondamentali. Con l’aumento delle temperature dovuto ai cambiamenti climatici, la nostra capacità di prevedere e rispondere a questi episodi diventa sempre più cruciale per fornire segnalazioni tempestive, consentendo alle autorità di rispondere prontamente con misure appropriate per mitigare i rischi per la salute e gli impatti ambientali”.