Dal 21 maggio è disponibile online il vademecum realizzato dall’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI) e dal Gestore dei Servizi Energetici (GSE). Questo strumento è destinato alle amministrazioni comunali che desiderano orientarsi nel panorama delle configurazioni di autoconsumo e delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER). Il vademecum include informazioni sui meccanismi di sostegno previsti dal decreto CACER per le pubbliche amministrazioni e le comunità locali.
“Siamo molto lieti della collaborazione con il MASE e con il GSE su una misura così importante, anche dal punto di vista culturale, per i territori, che vale 2,2 miliardi di euro e che apre una strada alternativa alla decarbonizzazione, al contrasto alla dipendenza energetica e ai cambiamenti climatici, alla riduzione dei costi dell’energia, sia per i Comuni sia per i cittadini, a iniziare dalle famiglie in difficoltà in povertà energetica. Rivolgo un ringraziamento, in primis, al ministro Pichetto Fratin per l’impegno in sede di contrattazione europea su risorse e inserimento del ruolo dei comuni, testimonianza dello sforzo profuso per i territori e per le comunità in una misura così rilevante che si rivolge anche ai comuni più piccoli, alle imprese, alle parrocchie tramite un protocollo con la CEI, al terzo settore e a tutta la filiera coinvolta da una svolta epocale. Con il GSE abbiamo avviato da qualche anno un percorso di lavoro comune, con ottimi risultati. Ringrazio il presidente Arrigoni altresì per la sua disponibilità a mettere al servizio dello sviluppo di questa misura numerosissimi e capillari strumenti di formazione, sportelli sul territorio, tutor e ogni utile supporto,” ha affermato il vicepresidente vicario ANCI Roberto Pella, durante la presentazione del ‘Vademecum ANCI per i Comuni’, redatto in collaborazione con il GSE per guidare gli Enti locali nel panorama dell’autoconsumo e delle possibilità e dei ruoli che un Comune può perseguire in questo settore.
“Siamo consapevoli del valore strategico della misura,” ha ricordato Pella. “ANCI è in prima linea insieme al GSE per supportare le amministrazioni locali a cogliere l’opportunità, complessa ma sfidante, inserita in un quadro di integrazione con altri strumenti e di piena collaborazione con il MASE,” auspicando “la più ampia partecipazione, come l’entusiasmo e il fermento proveniente dai territori finora hanno fatto presagire”.
Il presidente GSE, Paolo Arrigoni, ha aggiunto che “il vademecum con ANCI è un ulteriore strumento messo a disposizione dal GSE per supportare gli enti locali nel creare consapevolezza sul territorio dei benefici legati al nuovo meccanismo delle CER. Il GSE ha messo in campo molteplici iniziative per promuovere e informare sul ruolo che i Comuni possono avere, soprattutto quelli sotto i 5.000 abitanti che possono beneficiare dei contributi PNRR. Tra questi, oltre a webinar tematici, seminari con le associazioni di categoria, newsletter, ricordo il nostro roadshow ‘Diamo energia al cambiamento’ nato per promuovere nei territori i vantaggi legati alla condivisione dell’energia,” ha concluso Arrigoni.
Guida alle Comunità Energetiche Rinnovabili: Panoramica e Opportunità
Il primo capitolo del vademecum offre una panoramica del quadro regolatorio, mentre il secondo capitolo individua le opportunità legate allo sviluppo delle configurazioni di autoconsumo per la condivisione dell’energia rinnovabile (CACER) e le azioni propedeutiche alla loro realizzazione.
Il documento sottolinea che la scelta della forma giuridica per la comunità rappresenta uno dei passaggi più delicati, soprattutto per un Comune. Le forme giuridiche maggiormente utilizzate per le CER promosse dai Comuni includono l’associazione riconosciuta, la cooperativa e, in misura minore, la fondazione di partecipazione. “Tutte e tre sono forme compatibili con le attività e con il principio di interesse generale e di non preminente attività lucrativa alla base delle comunità energetiche”, si legge nel vademecum.
Sono presenti anche capitoli dedicati all’implementazione dei progetti, seguiti da una parte conclusiva che riporta casi studio virtuosi, come la CER “CommOn Light” del Comune di Ferla (SR) e la CER sperimentale del Comune di Frinco (AT).