È online fino alle ore 13 dell’8 marzo sul sito del Comune il nuovo bando utile per ottenere i buoni per la spesa alimentare, rivolto alle persone bisognose e in particolare a quelle colpite dalla crisi socio-sanitaria dovuta alla pandemia da Covid 19.
Si tratta di contributi da 300 euro nel caso di famiglie composte da un massimo di tre persone, o da 700 euro se più numerose. I contributi verranno erogati, come già accaduto con i precedenti analoghi bandi, attraverso carta prepagata oppure tramite applicazione per smartphone, a scelta del beneficiario. Nel complesso, il Comune stima di poter raggiungere circa 9mila famiglie. L’ordine di arrivo delle domande non costituirà in alcun modo elemento utile per la costituzione della graduatoria.
La nuova tranche di buoni spesa può contare su un budget di 5,879 milioni, che rappresentano parte del fondo nazionale destinato agli aiuti alimentari istituito quale misura di contrasto all’emergenza sanitaria. L’ammontare complessivo della quota attribuita al Comune di Milano, come disposto dal DL del 23 novembre scorso, è di 7,279 milioni: di questi, 1,4 milioni sono stati destinati al nuovo Dispositivo di aiuto alimentare, basato sull’erogazione di contributi ad enti del Terzo settore per l’acquisto e la distribuzione di generi alimentari alle fasce più deboli della popolazione. Gli enti sono stati individuati tramite Avviso pubblico e il loro servizio è in procinto di prendere avvio.
“Torniamo a impegnarci con gli aiuti alimentari – interviene l’assessore alle Politiche sociali e abitative Gabriele Rabaiotti – . Sappiamo che la crisi sanitaria sta aprendo ferite anche nel tessuto socio-economico, e che sono molte le persone che con l’emergenza hanno subìto una pesante caduta del reddito, diventando così più vulnerabili. Queste due operazioni, il bando per i buoni spesa e il Dispositivo di aiuto con gli enti del Terzo settore, sono complementari: con il Terzo settore contiamo di raggiungere tutti, senza particolari criteri selettivi, mentre con i buoni, il cui bando non può non presentare requisiti di accesso, abbiamo sempre cercato di intercettare una nuova domanda, prima sconosciuta, famiglie colpite specificatamente dalla crisi che hanno perso reddito negli ultimi mesi. Noi come Comune cerchiamo di esserci sempre: negli interventi gestiti direttamente da noi, quelli relativi ai buoni spesa, come in quelli per i quali chiediamo il sostegno del Terzo settore che ha sempre dimostrato la sua preziosa disponibilità”.
Per fare domanda dei buoni spesa bisogna essere in possesso di Isee ordinario 2020 fino a 20mila euro o, in alternativa, di Isee corrente del nucleo familiare. È sempre possibile richiedere l’Isee corrente (che ha una validità di 6 mesi) quando si è verificata una delle due seguenti situazioni: una variazione dell’attività di lavoro autonomo o dipendente (o di trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari, anche esenti Irpef); oppure una variazione del reddito complessivo del nucleo familiare superiore al 25%.
Le domande – è possibile presentarne una sola per nucleo familiare – dovranno venire compilate esclusivamente on line, collegandosi al sito del Comune (in caso di necessità si possono chiedere informazioni allo 020202), e sono tradotte anche in inglese, francese e spagnolo. L’Avviso vero e proprio, oltre che in queste tre lingue, è disponibile anche in cinese e in arabo.
Sarà possibile ricevere informazioni e assistenza nella compilazione della domanda anche prendendo appuntamento presso gli spazi comunali WeMi a partire da oggi, martedì 9 febbraio.
Sulla base delle richieste pervenute, l’Amministrazione provvederà a effettuare le verifiche dei requisiti ammessi. In caso di richieste superiori alle disponibilità, per la composizione della graduatoria verrà tenuto conto di alcuni criteri, quali la presenza di minori all’interno del nucleo; quella di anziani oltre i 65 anni; quella di persone con disabilità; il non essere beneficiari di reddito di cittadinanza o di altri sostegni economici erogati dall’Amministrazione, compresi i buoni spesa assegnati nel corso del 2020.
Un criterio, quest’ultimo, che ha permesso l’ampliamento della platea dei beneficiari di almeno un sussidio pubblico, secondo una logica di equilibrio distributivo delle risorse: nell’arco del 2020, infatti, sono state 775 le famiglie che, già destinatarie del reddito di cittadinanza e di servizi sociali a vario titolo, hanno ottenuto anche il contributo alimentare su un totale di 21.200 buoni spesa erogati con il bando lanciato in aprile, i cui termini erano poi stati riaperti a giugno grazie all’arrivo di nuove risorse.
Nonostante la scadenza della loro spendibilità fosse stata prorogata una prima volta, a metà dicembre erano circa 800 i cittadini che risultavano avere più di 30 euro ancora da spendere (la metà di loro aveva un residuo superiore ai 250 euro). Dopo gli ultimi richiami fatti a dicembre in cui il Comune ha avvisato dell’ulteriore proroga dei termini al 15 febbraio 2021 per fare in modo che non ci fossero residui, l’avanzo risultava di circa 370mila euro. Questo nonostante i numerosi solleciti che, attraverso SMS e chiamate al telefono, hanno impegnato l’Amministrazione comunale e i gestori.
Al termine delle verifiche e della composizione della graduatoria del nuovo bando, tutti coloro che risulteranno beneficiari verranno raggiunti da una comunicazione del Comune completa di tutte le informazioni utili per poter effettivamente spendere i buoni, la cui scadenza è fissata al 30 novembre.
Una volta esaurita la graduatoria degli aventi diritto, nel caso dovessero residuare risorse economiche o arrivare nuovi finanziamenti, i termini del bando potranno essere riaperti per un ulteriore periodo.
Qui il link al Bando.