Dopo l’uscita della direttiva del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti sui limiti di velocità, abbiamo chiesto un commento a Settimo Nizzi, sindaco di Olbia, il precursore del modello Città 30 in Italia. A giugno 2021 il comune sardo, quasi 59 mila abitanti a nord dell’isola, è stato il primo comune italiano ad aver introdotto il limite dei 30 km orari su tutto il territorio.
“Noi siamo fortemente convinti che sarebbe più utile che il Ministro Salvini discutesse con le amministrazioni locali restando a fianco di chi ha il coraggio di applicare provvedimenti che migliorano la qualità della vita dei cittadini” ha commentato il sindaco Nizzi.
“I 30 Km orari sono una questione di civiltà – ha proseguito Nizzi – Ad Olbia la misura è attiva da quasi tre anni e gli stessi cittadini che in una fase iniziale la contestavano, non tornerebbero più indietro, sono loro a chiamarci chiedendoci di intervenire quando si accorgono che qualcuno non rispetta il limite”.
Il primo cittadino olbiese ha sottolineato inoltre di essere dalla parte delle autonomie locali e di essere dell’opinione che, non possa portare nulla di buono governare i territori da Roma, da chi non può conoscere le specificità delle città quanto un amministratore locale, nello specifico i sindaci.
“Troviamo assurdo – sottolinea Nizzi – rifarsi ad una direttiva del 1979, quando, da quella data, è cambiato il mondo in termini di sensibilità e rispetto all’ambiente e in termini di necessaria sicurezza per i cittadini italiani”.
Il sindaco ha concluso sostenendo che il Comune di Olbia “continuerà ad applicare le leggi dello Stato” e che “se le decisioni sono quelle di un’inversione di rotta a 180 gradi rispetto a quanto è stato fatto fino ad oggi, non ci resta che prenderne atto”.