Nel giugno 2021, dopo oltre tre anni di negoziati, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno concordato un nuovo regolamento di finanziamento per il quadro finanziario pluriennale (QFP) 2021-2027, che riguarda due fondi strutturali che sono tradizionalmente le principali fonti di investimento dell’UE per i progetti di mobilità ciclistica: il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo di coesione (FC).
Con questo nuovo regolamento, sono state introdotte modifiche specifiche a beneficio della bicicletta negli obiettivi politici dei fondi (OP), come la mobilità urbana multimodale sostenibile che sale più in alto nell’elenco delle priorità e in cui le autorità di gestione (AdG) devono spendere almeno il 30% dei loro budget finanziari. Si richiede inoltre che almeno l’8% delle risorse FESR a livello nazionale nell’ambito dell’obiettivo Investimenti per l’occupazione e la crescita sia destinato allo sviluppo urbano sostenibile (articolo 11.2). Inoltre, sosterrà anche la “Iniziativa Urbana Europea” (Articolo 12) per stabilire un legame più stretto con il livello locale.
Nel frattempo, altri obiettivi politici (OP 2.7, PO 3.2, PO 4.6, PO 5.1, PO 5.2) hanno aperto una serie di nuove opportunità di finanziamento per la mobilità ciclistica. I potenziali beneficiari saranno le piste ciclabili lungo le “infrastrutture verdi” (ad esempio per lungo i fiumi), le reti di piste ciclabili regionali e i progetti di cicloturismo, come le piste ciclabili a lunga percorrenza EuroVelo.
Crescente attenzione alla mobilità ciclistica
Circa 80 miliardi di euro sono investiti dall’UE in progetti di trasporto dai suoi vari fondi per periodi di finanziamento di 7 anni. Di questo, una quota crescente è stata incanalata nella mobilità ciclistica. Mentre circa 700 milioni di euro sono stati destinati a progetti per le due ruote negli anni 2007-2013, questa cifra è cresciuta fino a raggiungere i 2-2,5 miliardi di euro nel successivo periodo 2014-2020. La cifra esatta la conosceremo solo entro il 2023.
Sebbene la Federazione europea dei ciclisti (ECF) accolga con grande favore questo sviluppo positivo, è ancora molto lontano da ciò che consideriamo una quota equa per la bicicletta dagli investimenti nei trasporti dell’UE. Invece, ECF raccomanda una quota di almeno 6 miliardi di euro al fine di ottenere un effettivo trasferimento modale.