La Giunta regionale della Liguria ha approvato il Piano definitivo di gestione dei rifiuti e delle bonifiche, che ha recepito le osservazioni e i contributi di numerosi soggetti pubblici e privati. Il piano, che adesso passerà in Consiglio per l’approvazione definitiva, prevede tra le altre cose la realizzazione di un nuovo “impianto terminale di chiusura del ciclo dei rifiuti – si legge nel documento – esclusivamente per la componente indifferenziata in uscita dagli impianti di trattamento meccanico biologico”.
Ancora: “Il nuovo impianto sempre si baserà sull’approccio dell’economia circolare per la produzione di carburanti verdi come idrogeno e metanolo ma, saranno anche valutate tecnologie di valorizzazione energetica”. In sostanza sembra proprio che ci si trovi davanti al progetto di un inceneritore con recupero di energia.
Un’ipotesi che sembra pienamente confermata dalle parole del presidente della Liguria, Giovanni Toti, che come riporta l’Ansa, nel corso di un recente evento pubblico, si è espresso pubblicamente a favore della realizzazione di un termovalorizzatore. Il governatore ha detto che in alcune zone della regione servirebbe un impianto “in grado di produrre energia a basso costo per le imprese per invertire un trend di deindustrializzazione”, ma di essere convinto che nessun sindaco si renderebbe disponibile per costruirlo nel proprio comune.
Contro l’ipotesi di un inceneritore si è espressa la minoranza in Consiglio Regionale che l’ha definita come un’ipotesi arcaica che non trova riscontro nel REpowerEU, il programma dell’Unione Europea per rendersi indipendenti dal gas russo, aggiungendo che bisognerebbe puntare di più su soluzioni che prevedono il riciclo e il riutilizzo, invece di briciare i rifiuti.
Il nuovo Piano di gestione dei rifiuti, obiettivi principali
Due gli obiettivi principali del Piano:
- Assicurare una riduzione alla fonte della produzione di rifiuti urbani (-4% al 2026)
- Aumentare ulteriormente la raccolta differenziata (obiettivo 67% nel 2026)
Nessuna variazione sostanziale per quanto riguarda l’assetto impiantisco per il trattamento dell’indifferenziato, incentrato sui poli di Colli nell’imperiese, Boscaccio nel savonese, Scarpino a Genova (con il nuovo impianto Tmb che sarà operativo entro inizio 2023) e Saliceti nello spezzino e per il recupero della frazione organica per cui sono già stati autorizzati i biodigestori di Colli (piena operatività entro 2024) e Saliceti ed è già operativo l’impianto di Cairo Montenotte.
Per quanto riguarda il progetto di termovalorizzatore, la Giunta Toti spiega che un degli obiettivi è quello di rendere le discariche uno strumento residuale e di evitare l’invio di rifiuti fuori Regione. Per il nuovo impianto il piano definisce criteri localizzativi, che, a seguito della Vas, sono stati integrati in senso ulteriormente cautelativo oltre a quelli già indicati per tutti gli impianti tecnologici e specificamente per l’impianto di chiusura del ciclo.
Per quanto riguarda i rifiuti speciali invece, il Piano prevede nuove azioni in tema di inerti, rifiuti da costruzione e demolizione e terre e rocce da scavo oltre a percorsi per trovare soluzioni locali per fanghi da depurazione o rifiuti sanitari.
Il Piano prevede inoltre la promozione dell’utilizzo di tecniche di bonifica sostenibili sotto il profilo ambientale con particolare riferimento alla riduzione della movimentazione e della produzione di rifiuti. Una volta approvato in Consiglio regionale, il nuovo piano di gestione dei rifiuti sostituirà quello del 2015 e resterà in vigore fino a 2026.