Nuovo inceneritore in Piemonte, oltre a Torino e Asti si candida anche Ghemme

Il 31 dicembre, nell'ultimo giorno utile, l’Autorità dei rifiuti regionale ha ricevuto la candidatura formulata dal Consorzio medio novarese, che propone di utilizzare come sede del nuovo impianto una discarica dismessa che insiste sul territorio di Ghemme e che è stata bonificata due anni fa. La città di Torino dal canto suo propone il potenziamento dell'inceneritore del Gerbido, mentre Asti propone la costruzione di un termovalorizzatore nell’area di Quarto. La decisione dell'Autorità in primavera

Non solo Asti e Torino. Per ospitare il nuovo inceneritore del Piemonte si candida anche Ghemme, piccolo comune della Provincia di Novara. Il 31 dicembre, nell’ultimo giorno utile, l’Autorità dei rifiuti regionale ha ricevuto la candidatura formulata dal Consorzio medio novarese, che propone di utilizzare come sede del nuovo impianto una discarica dismessa che insiste sul territorio di Ghemme e che è stata bonificata due anni fa.

La città di Torino dal canto suo propone il potenziamento dell’inceneritore del Gerbido, controllato da Iren e partecipato dal capoluogo di regione e da altri comuni; mentre Asti propone la costruzione di un termovalorizzatore nell’area di Quarto, vicino all’impianto di riciclo A2a.

Nei prossimi giorni l’Autorità, presieduta da Paolo Foietta, inizierà a verificare l’idoneità ambientale delle proposte e poi si partirà con i progetti industriali, che potrebbero valere da 400 a 700 milioni di euro di investimenti. La decisione finale sul progetto dovrebbe arrivare in primavera. L’ipotesi più probabile è che sarà Torino a vincere la gara sul secondo inceneritore regionale, visto che propone di potenziare un impianto già esistente.

Attualmente il termovalorizzatore del Gerbido tratta circa 578mila tonnellate di rifiuti all’anno. Entro il 2035 in Piemonte dovranno chiudere tutte le discariche, con un obiettivo di raccolta differenziata che salirà all’85%. Si calcola che sul territorio regionale resterebbero da gestire 250 mila tonnellate di rifiuti indifferenziati ogni anno. Per questo si è deciso per un secondo impianto di termovalorizzazione (o per l’allargamento dell’unico esistente).

Nel 2023 il termovalorizzatore del Gerbido ha prodotto utili per i suoi azionisti pari a 36,7 milioni di euro, di cui 7,7 incassati dal Comune di Torino. Un affare per chi lo gestisce e per i comuni che beneficiano delle ricadute.