Le temperature anomale di questo periodo, indice delle conseguenze drammatiche del cambiamento climatico, hanno fatto sì che il nuovo calendario con il rinvio delle date di accensione dei riscaldamenti in tutto il paese sia passato in qualche modo inosservato.
Per arginare le conseguenze dello stop alle forniture di gas dalla Russi, infatti, nelle scorse settimane il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, ha firmato il Decreto che definisce i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale e la riduzione di un grado dei valori massimi delle temperature degli ambienti riscaldati, da applicare per la prossima stagione invernale come previsto dal Piano di riduzione dei consumi di gas naturale.
Oltre alla riduzione di un’ora al giorno per l’accensione degli impianti di riscaldamento, il decreto prevede anche 15 giorni in meno per il riscaldamento quest’anno, con slittamento di una settimana della messa in funzione dei termosifoni e anticipo di altri sette giorni per lo spegnimento.
Il tutto, dipende dall’appartenenza alle zone in cui è stato classificato il paese.
Si tratta di 6 fasce climatiche con indirizzi differenti.
Alcune città, viste le temperature di questo autunno anomalo, hanno scelto autonomamente di posticipare ulteriormente le date di accensione dei riscaldamenti.
In Lombardia, Milano appartenente alla zona E, avrebbe dovuto poter dare avvio ai riscaldamenti dal 22 ottobre, ma un’ordinanza del sindaco Giuseppe Sala, ha spostato la data al 29 ottobre. Stesso indirizzo per Bergamo e Cremona, mentre Varese accenderà i termosifoni non prima del 31 ottobre.
In Emilia Romagna, rientrante quasi tutta nella fascia E, sono diverse le città e i Comuni che hanno optato per un’ulteriore proroga all’accensione dei riscaldamenti. In particolare, a Bologna si accenderà a partire dal 2 novembre invece del 22 ottobre, così come in altre città come Modena, Ravenna e Imola.
In Piemonte, anche Torino posticipa l’accensione dei riscaldamenti. Il sindaco Stefano Lo Russo ha firmato il 20 ottobre l’ordinanza che sposta dal 22 al 29 ottobre l’accensione degli impianti di riscaldamento delle case private. L’ordinanza permetterà alle famiglie di risparmiare il 6 per cento, probabilmente anche il 6,3%, del consumo totale durante una stagione invernale con temperature nella norma. Per quanto riguarda gli edifici pubblici, scuole e ospedali esclusi, l’accensione è prevista per inizio novembre.