Solo dal 2022 ad oggi in Italia si sono registrati 878 eventi climatici estremi di elevata gravità, tra nubifragi, trombe d’aria, allagamenti e temperature record. I numeri arrivano dalla Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che interviene sulla pioggia eccezionale che ha colpito Roma il 3 settembre.
I dati ufficiali registrano 310 eventi climatici estremi sul territorio italiano nel 2022, e ben 378 nel 2023, con un incremento del 22% su anno – spiega Sima – Nel 2024 il bilancio provvisorio conta 190 eventi meteo estremi, e se si estende l’arco temporale, si scopre che negli ultimi 43 anni, tra il 1980 e il 2023, l’Italia ha registrato più di 22mila morti collegati a gravi eventi climatici con il conto complessivo dei danni che supera i 100 miliardi di euro.
“Lo scenario meteo che stiamo vivendo nell’alternarsi di caldo torrido, trombe d’aria e precipitazioni anomale è un segno inequivocabile che siamo vicini alla rottura di un millenario equilibrio in grado di sconvolgere il nostro modo di vivere, con una drammatica riduzione della nostra qualità della vita – spiega il presidente Sima, Alessandro Miani – I cambiamenti climatici hanno la capacità di influenzare l’intensità e il numero dei fenomeni meteorologici, rendendoli dunque più pericolosi e distruttivi. L’anomala distribuzione delle precipitazioni (in riduzione entro una forbice compresa tra il 10% e il 60%) sta prendendo sempre più la forma di eventi estremi, talora associati ad uragani mediterranei. I determinanti ambientali e climatici della salute devono diventare una priorità per i decisori (chiamando in causa il mondo della ricerca e innovazione) da cui ci si attende risposte e soluzioni immediate frutto di coraggiose decisioni da assumere su una prospettiva di medio-lungo termine”.