Anche Wwf Italia è deluso dal mancato accordo al vertice sull’inquinamento da plastica (INC-5), conclusosi il 1° dicembre a Busan in Corea del Sud, dopo una settimana di negoziati e nonostante la grande maggioranza dei governi abbia richiesto l’inclusione di “misure ambiziose che la scienza conferma essere necessarie a fermare l’inquinamento da plastica”.
Malgrado l’INC-5 si sia concluso senza un accordo, l’associazione esorta i Paesi “a continuare a spingere per quelle misure necessarie a porre fine all’inquinamento, all’ulteriore sviluppo di liste di prodotti e sostanze chimiche da vietare e a concludere il processo di negoziazione il prima possibile. Le misure essenziali di un futuro accordo devono includere divieti globali e eliminazioni graduali di plastiche e sostanze chimiche dannosi, standard globali per la progettazione dei prodotti, un meccanismo di finanziamento robusto e strumenti per rafforzare il Trattato nel tempo”.
Commentando il mancato raggiungimento di un accordo, Eva Alessi, responsabile Sostenibilità del Wwf Italia, ha dichiarato: “Dopo una settimana di intensi negoziati, la riunione si è conclusa senza che i governi abbiano trovato un accordo sulla soluzione per la crisi della plastica. Sono ormai passati più di 1.000 giorni e cinque incontri negoziali da quando i governi hanno concordato di stabilire un Trattato giuridicamente vincolante per porre fine all’inquinamento da plastica. Durante questo periodo, sono state prodotte oltre 800 milioni di tonnellate di plastica, spesso monouso e non necessarie, di cui oltre 30 milioni di tonnellate sono finite nei nostri oceani con danni enormi per persone e ambiente.
È scoraggiante concludere l’INC-5 senza l’approvazione di un Trattato, ma l’ultima bozza presentata, così come il supporto dimostrato dalla maggioranza dei Paesi ci porta a guardare al 2025 e ad un eventuale INC 5.2 con la consapevolezza che l’approvazione di testo giuridicamente vincolante è ancora possibile”.