Ogni anno il riscaldamento e la cottura a combustione causano tante morti per monossido di carbonio nell’Europa orientale [1] quanto gli incidenti stradali nell’Europa occidentale, dalle 5 alle 6mila, e centinaia di lesioni da fuoco. A dirlo è una nuova ricerca Coolproducts dell’Ufficio europeo per l’ambiente [2], che sottolinea i “profondi rischi per la salute pubblica e la sicurezza dei combustibili fossili nelle case europee e la necessità di sviluppare un piano di uscita globale dalle tecnologie di combustione”.
Attualmente, l’83% delle case europee si affida ancora a tecnologie da combustibili fossili e biomassa [3] dice lo studio EEB, che evidenzia che queste comportino rischi molto significativi rispetto alle alternative elettriche, tra cui guasti alle apparecchiature, avvelenamento da monossido di carbonio e incendi. Le fonti fossili determinano anche bollette energetiche volatili e contributi maggiori alle emissioni di gas serra.
Nel 2022 erano ancora 3,2 i miliardi di euro di denaro dei contribuenti [4] stanziati dai governi nazionali per i sussidi al riscaldamento fossile, nonostante le chiare prove che collegano queste tecnologie alle crisi sociali, energetiche e ambientali dell’Europa. Secondo i risultati di questo rapporto, quel denaro finanzierà le vittime future.
Mentre i dati paneuropei sono ancora limitati, l’indagine sui dati nazionali di 8 Stati membri [4] ha mostrato una chiara tendenza nei problemi di salute e sicurezza pubblica:
· Nell’Europa orientale, il tasso di mortalità per avvelenamento da monossido di carbonio è notevolmente più alto che nel resto dell’UE, con 5.000-6.000 decessi registrati solo nel 2021.
· In Europa, circa 900-1.800 infortuni all’anno possono essere attribuiti alle tecnologie di riscaldamento e cottura a combustibili fossili.
· In Polonia, il 27,6% degli incendi domestici accidentali sono dovuti al riscaldamento a combustibili fossili. Nel 2023, i vigili del fuoco hanno registrato 4.350 interventi, in cui 53 persone sono state avvelenate a morte dal monossido di carbonio e 1.468 sono state avvelenate.
· In Romania, nel 2022, ci sono stati 305 decessi di adulti, 10 decessi di bambini, 702 feriti di adulti e 40 feriti di bambini legati a incendi legati alle tecnologie di combustione.
· Tra il 2018-2023, la Svezia ha registrato almeno 6.572 incendi di edifici e incidenti incendiari iniziati dalle tecnologie di riscaldamento e cottura a combustione
· In Italia, tra il 2014 e il 2019, ci sono stati un totale di 1.743 infortuni registrati a causa del gas canalito, il 97% dei quali proveniva dall’utilizzo del cliente finale.
Davide Sabbadin, vice responsabile delle politiche per il clima e l’energia presso l’EEB, ha dichiarato: “È impensabile che il denaro pubblico continui a sostenere le tecnologie di combustione che pongono significativi rischi per la salute pubblica all’interno delle case. Investire denaro in alternative pulite, rinnovabili ed economiche come il solare e le pompe di calore non è più un bene da avere, ma un imperativo morale per i responsabili politici”.
[3 Consumo europeo di energia per il riscaldamento per fonte di energia
[4] Coolproducts studia il calore verde per tutti
[5] I seguenti Stati membri sono l’obiettivo principale dell’indagine a causa della disponibilità di dati pluriennali: Danimarca, Francia, Germania, Italia, Irlanda, Polonia, Romania, Svezia. I dati snapshot sono disponibili anche per Portogallo, Austria, Repubblica Ceca, Ungheria, Grecia, Bulgaria, Lituania e Cipro