Nella provincia di Milano la raccolta differenziata nel 2020 ha superato il 64%, raggiungendo 62,6% in città e 67,6% in media negli altri comuni. E’ quanto emerge dalla quinta edizione del Bilancio di Sostenibilità Territoriale di Milano che monitora le prestazioni ambientali, economiche e sociali del gruppo A2A sul territorio milanese.
“Milano è benchmark in Italia per il riciclo dei rifiuti”, ha detto l’amministratore delegato di A2A, Renato Mazzoncini, presentando il report. “Possiamo migliorare. C’è chi dice di poter arrivare all’80% e in effetti in alcuni comuni della provincia, con la collaborazione dei cittadini, si riesce ad arrivare vicini a questi numeri numeri”. Nel piano industriale, ha ricordato Mazzoncini, l’obiettivo è fissato al “70% e sono convinto che sia una soglia sfidante” che potrà essere centrata anche grazie “alla consapevolezza dei cittadini che continua a migliorare”.
Sul totale delle oltre 747mila tonnellate di rifiuti urbani raccolti nel territorio, si legge nel report, “il 64% è stato destinato al recupero di materia e il 36% è stato inviato ai termovalorizzatori: nessun rifiuto urbano è andato in discarica”.
Con i rifiuti, viene spiegato, “sono stati prodotti oltre 307 GWh di energia elettrica – pari al consumo medio annuo di 114.000 famiglie – e oltre 456 GWh di energia termica – pari al fabbisogno di riscaldamento e acqua calda di 30.000 famiglie”. Secondo A2a, “l’utilizzo del termovalorizzatore ha evitato l’immissione in atmosfera di oltre 442 mila tonnellate di CO2 e di oltre 96 mila tonnellate equivalenti di petrolio (TEP)”.