L’Europa brucia ogni giorno oltre 17.000 tonnellate di olio di colza e di girasole, l’equivalente di 19 milioni di bottiglie[1], e questo ha contribuito all’aumento vertiginoso dei prezzi dei generi alimentari e allo svuotamento degli scaffali dei supermercati, anche sulla scia dell’invasione russa dell’Ucraina. Lo dice Transport & Environment, presentando i dati di un nuovo studio, con cui invita i governi a dare la priorità al cibo rispetto al carburante e a porre fine all’uso di biocarburanti dalle colture.
L’Ucraina rappresenta il 40% delle esportazioni mondiali di olio di girasole ed è anche il più grande fornitore europeo di olio di colza. Il blocco delle esportazioni alimentari ucraine da parte della Russia sta esercitando una notevole pressione sulle forniture e, a loro volta, sui prezzi che sono fino a due volte e mezzo superiori rispetto agli anni precedenti. Questo è aggravato dall’uso di olio vegetale nei biocarburanti, dice T&E. Il 18% della produzione mondiale di olio vegetale va al biodiesel e quasi tutto quest’olio sarebbe adatto al consumo umano. Negli ultimi anni, l’Europa ha usato per auto e camion il 58% di tutto l’olio di semi di colza e il 9% di tutto l’olio di girasole consumato nei confini comunitari.
L’inflazione dei prezzi alimentari sta portando milioni di persone alla povertà. I governi di tutto il mondo hanno imposto restrizioni all’esportazione sulle principali colture alimentari, compresi gli oli. Maik Marahrens, attivista per i biocarburanti presso T&E: “I governi europei hanno utilizzato leggi sui carburanti ‘verdi’ per aumentare artificialmente la domanda di biocarburanti per colture. Hanno quindi gli strumenti a portata di mano per fermare tutto questo ed evitare una crescente catastrofe alimentare globale“.
L’Ue attualmente promuove i biocarburanti agricoli nella sua legge sui combustibili verdi – la direttiva sulle energie rinnovabili – una politica che T&E ha precedentemente descritto come “la cosa più stupida che l’UE abbia fatto in nome del clima”. L’attuale cap per i biocarburanti agricoli è fissato ai livelli del 2020, con un massimo del 7%, mentre il supporto per i biocarburanti da palma dovrebbe terminare entro il 2030.
I leader del G7 si incontreranno in Germania dal 26 al 28 giugno per discutere, tra l’altro, della sicurezza alimentare globale. Ciò probabilmente metterà diversi paesi europei a favore di una sorta di restrizioni sui biocarburanti coltivati contro gli Stati Uniti, che stanno spingendo duramente per aumentare la produzione di biocarburanti.