L’aumento della concentrazione di anidride carbonica in atmosfera tra il 2023 e il 2024 sarà più rapido di quello compatibile con gli scenari emissivi IPCC, che prevedono un aumento massimo della temperatura globale di 1,5 gradi. A dirlo è il Met Office britannico, in un’analisi previsionale pubblicata il 19 gennaio.
Le previsioni annuali di CO₂ del Met Office stimano l’aumento annuale della concentrazione atmosferica di anidride carbonica, misurata a Mauna Loa alle Hawaii. L’attuale incremento, spiegano i ricercatori, è dovuto principalmente al consumo di combustibili fossili e al cambiamento dell’uso del suolo. C’è poi l’ulteriore impatto di El Niño, che provoca un temporaneo indebolimento dei pozzi di assorbimento del carbonio nei terreni tropicali.
Il professor Richard Betts è l’autore delle previsioni del Met Office: “L’aumento della concentrazione atmosferica di anidride carbonica stimato quest’anno è ben al di sopra di tutti e tre gli scenari compatibili con l’aumento di 1,5°C evidenziati nel rapporto IPCC. Se si vuole che il riscaldamento globale rimanga al di sotto, il tasso di accumulo di CO₂ nell’atmosfera dovrebbe rallentare sostanzialmente nei prossimi anni e arrestarsi del tutto prima della metà del secolo. Le previsioni per il 2024 non mostrano un simile rallentamento”.
Il Met Office prevede che la concentrazione media annuale di CO₂ a Mauna Loa, alle Hawaii, sarà di 2,84 ± 0,54 parti per milione (ppm) più alta nel 2024 rispetto al 2023. Di conseguenza, le previsioni suggeriscono che la concentrazione media annuale di CO₂ nel 2024 a Mauna Loa sarà di 423,6 ± 0,5 ppm.
L’attuale livello di riscaldamento globale è di circa 1,3°C, causato dall’accumulo di gas serra nell’atmosfera causato dall’uomo. Sebbene la temperatura globale nel 2023 sia stata di quasi 1,5°C superiore a quella preindustriale, rendendolo l’anno più caldo mai registrato, il ciclo naturale di El Niño si è temporaneamente aggiunto al riscaldamento indotto dall’uomo. Le temperature record nel 2023 non rappresentano quindi un superamento di 1,5°C di riscaldamento globale causato dall’uomo.