Giovedì 2 marzo l’Agenzia internazionale dell’energia ha pubblicato il primo rapporto sulle emissioni globali di CO2 della nuova serie chiamata Global Energy Transition. Basato su dati e statistiche internazionali raccolti dall’IEA Energy Data Center e dall’IEA Market Report, il rapporto include le emissioni derivanti da tutti gli usi che si fanno dei combustili fossili a fini energetici, comprendendo anche la combustione dei rifiuti non rinnovabili come ad esempio il ferro, l’acciaio, il cemento, i prodotti chimici e non solo. I dati comprendono anche le emissioni di gas serra diverse dalla CO2 come ad esempio le emissioni di gas, petrolio, carbone, metano o protossido di azoto, paragonando il tutto con i tassi di crescita economica aggiornati dal World Economic Outlook del Fondo monetario internazionale.
I punti chiave del rapporto CO2 Emissions in 2022
L’analisi ha stimato come le emissioni globali di CO2 legate all’energia siano aumentate dello 0,9% nel 2022. Si tratta di un dato inferiore rispetto a quanto precedentemente temuto e per quanto riguarda il solare, l’eolico, le pompe di calore, le auto elettriche e l’efficienza energetica, il rapporto parla di una crescita che ha contribuito a limitare il temuto scenario di utilizzo di carbone e petrolio, data la crisi energetica in atto.
In merito alle emissioni derivate dagli usi energetici, il CO2 Emissions evidenzia come nel 2022 siano aumentate di 321 milioni di tonnellate, raggiungendo il nuovo record di 36,8 miliardi di tonnellate. 60 milioni dei 321 milioni di tonnellate, secondo IEA sono causati dall’aumento della domanda di riscaldamento e raffreddamento dovuto alle condizioni meteo estreme, mentre altri 55 milioni sono dovuti allo stop delle centrali nucleari per via della carenza d’acqua.
Passando, poi, alle emissioni della combustione per energia, le tonnellate sono aumentate di 423 milioni. Ad essere sceso è il dato delle emissioni dei processi industriali, una diminuzione di 102 milioni di tonnellate dovute alla riduzione dei processi produttivi europei e cinesi.
Il rapporto dei dati con la crescita PIL globale e il ruolo delle rinnovabili
Nonostante l’aumento delle emissioni dello 0,9%, IEA ha sottolineato come questa sia stata inferiore rispetto alla crescita del PIL globale (3,2%).
Ma c’è un’altra comparazione che va evidenziata e, cioè, l’attutimento di una crescita esponenziale delle emissioni grazie all’uso di fonti rinnovabili. Infatti, a fronte dell’aumento del 2,5% di CO2 dovuto dal petrolio (+268 milioni di tonnellate di cui la metà dovute dall’aviazione), si è registrato un aumento dei veicoli elettrici utilizzati +10 milioni di auto vendute (più del 14% delle vendite mondiali).
In più, l’espansione delle rinnovabili ha attutito l’aumento delle emissioni di carbone poiché le fonti di energia green nel 2022 hanno rappresentato il 90% della crescita globale del settore di energia elettrica. Il dato riportato testimonia un aumento di circa 275 terawattora del solare e dell’eolico, rappresentando un nuovo record annuale.
Ciò che è aumentato maggiormente nel 2022, poi, è dovuto ai +261 milioni di tonnellate di emissioni (+1,8%) derivate dalla generazione di energia elettrica e di calore soprattutto nelle economie emergenti asiatiche.
Inoltre, nonostante la CO2 derivata dall’utilizzo di gas naturale sia scesa di ben 118 milioni di tonnellate (-1,6%) per via della riduzione delle esportazioni russe, l’aumento delle emissioni derivate dal consumo di carbone ha compensato la diminuzione del gas impiegato. Il carbone, infatti, ha purtroppo visto un aumento del +1,6% e, quindi, di 243 milioni di tonnellate.