Un atto di coraggio della ministra verde dell’ambiente Leonore Gewiesser butta in rete la palla della Nature Restoration Law, ma si apre una forte controversia nel potere austriaco. Dopo mesi di rimpalli tra Europarlamento e Governi la questione era all’ordine del giorno della riunione dei 27 ministri dell’ambiente di lunedì 17 giugno a Lussemburgo. Bisognava raggiungere una maggioranza qualificata, dopo che nei mesi scorsi anche l’ Ungheria si era sfilata dall’appoggio alla legge, dopo Italia Polonia Svezia Finlandia Olanda e Belgio.
Alla vigilia si è capito che il voto della rappresentante austriaca poteva essere decisivo. Gewesserl è ministra dell’ambiente in una coalizione particolare, quella attualmente al potere in Austria formata da democristiani e verdi.
La sua storia e posizione personale hanno prevalso, anche perchè lo statuto del Consiglio d’ Europa prevede che il ministro inviato alla riunione sia plenipotenziario della questione. Una nota legale fatta circolare dal gruppo dei Verdi chiarisce che il voto favorevole dell’ Austria non è revocabile da parte del capo del governo ( il Cancelliere democristiano che vorrebbe ritirare l’appoggio alla Nature Restoration Law).
Può fare ricorso alla Corte di Giustizia, e lo ha già annunciato, ma le possibilità che la spunti sono piuttosto basse. Probabilmente ( o forse) il Capo del Governo avrebbe potuto prevedere la circostanza e inviare altro ministro alla riunione. La vicenda diventa un caso politico-legale soprattutto in Austria.