Passa anche dal potenziamento della raccolta dell’umido l’estensione del porta a porta a Napoli, dove a partire da lunedì 19 settembre il quartiere Fuorigrotta sperimenta un nuovo servizio di raccolta differenziata della frazione organica. Nelle settimane scorse i residenti hanno ricevuto i kit con la nuova biopattumiera e il materiale informativo rispetto alla corrette modalità di conferimento, mentre nel quartiere sono state installate delle nuove campane per potenziare anche la raccolta stradale e rendere tutta la rete più capillare. Dopo Fuorigrotta il servizio sarà esteso in altre zone della città.
Lo scopo è quello di favorire una raccolta di sempre maggiore qualità, che ha nel porta a porta il suo strumento principale.
Secondo i dati del Comune di Napoli, al 2021 sono 554.793 le utenze servite dalla raccolta di prossimità, dieci anni prima erano 147mila. Grazie a questo la raccolta differenziata è passata dal 18,4% del 2011 al 37,6% del 2021, con un aumento del 19,2% nel decennio e del 3,1% nel 2021 rispetto al 2020.
A fine luglio, il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi a margine della firma del protocollo d’intesa con Conai per il miglioramento della differenziata diceva: “In questa fase di miglioramento del servizio di igiene urbana della città, abbiamo una serie di tappe che stiamo percorrendo, la realizzazione degli impianti a partire dal compostaggio la cui gara è in corso, le nuove assunzioni e i nuovi mezzi in Asia e poi tutto il miglioramento del servizio raccolta e ovviamente anche della differenziata. L’obiettivo è raggiungere il 60% per rispettare il piano ambientale della Regione Campania“.
Per quanto riguarda la raccolta dell’organico nello specifico, l’amministratore unico di Asia Napoli Domenico Ruggiero sottolinea: “È importante cogliere l’opportunità che la tecnologia ci mette oggi a disposizione per produrre energia verde dalla frazione organica, è tempo di uscire dalle trappole ideologiche di cui siamo stati fin qui prigionieri. Migliorare la qualità delle nostre raccolte differenziate e di quella dell’umido in particolare è solo il primo passo per rendere Napoli un’autentica miniera urbana, trainata verso il successo da un’economia di tipo circolare”.