Modena si avvia a cambiare il sistema di raccolta rifiuti con un nuovo modello che entrerà a regime entro il 2023. Coesisteranno due modalità di raccolta, spiega Hera: il cosiddetto porta a porta integrale e un modello misto di raccolta stradale/porta a porta. La città, quasi 185mila abitanti, ha un tasso di raccolta differenziata di quasi il 73%.
In particolare, in centro storico i contenitori stradali dell’indifferenziato, del vetro e dell’organico verranno sostituiti da contenitori individuali e questi rifiuti saranno ritirati porta a porta, come già avviene per le raccolte di carta e di plastica e lattine (che rimarranno invariate).
Nelle zone artigianali e industriali, così come per le aree rurali, dove il porta a porta è già consuetudine da diversi anni i servizi resteranno sostanzialmente invariati. Nelle zone residenziali della città, invece, sarà introdotto il modello misto: verranno collocati contenitori stradali che i cittadini potranno aprire attraverso l’uso di una tessera, la Carta Smeraldo. Questa verrà consegnata a tutti i cittadini, sia domestici sia non domestici, a prescindere dalla zona di residenza, e servirà – oltre che per azionare i cassonetti – anche per accedere ad altri servizi, come ad esempio alle stazioni ecologiche.
Arriveranno anche nuovi contenitori stradali per la raccolta degli sfalci e cassonetti per il vetro, mentre la raccolta di carta e di plastica e lattine diventerà porta a porta.
Sono previste poi altre novità che riguardano altri servizi: oltre all’ampliamento degli orari delle stazioni ecologiche, verranno potenziati servizi come quello dedicato alla pulizia dei parchi. In ultimo, è in fase di prossima reintroduzione la figura dello “spazzino di quartiere”, che attraverso la sua presenza costante sul territorio potrà sia risolvere le piccole criticità del quotidiano sia segnalare, in modo tempestivo, la necessità di interventi più strutturati’.