MobilitiAmo Roma: amministrazione e manager aziendali fanno il punto sui cambiamenti della mobilità capitolina

A Villa Altieri di Roma, l’evento “MobilitiAmo Roma” ha riunito istituzioni e aziende per discutere il futuro della mobilità urbana. Tra i temi centrali: il nuovo contratto Atac-Roma Capitale, mille nuove licenze taxi, la rete ciclabile, la sicurezza stradale e l’evoluzione del trasporto pubblico con bus elettrici, nuove tramvie e metro. Il presidente della Commissione Mobilità, Giovanni Zannola, ha evidenziato i progressi fatti, mentre l’assessore Patanè ha puntato sulla necessità di ridurre l’uso delle auto private. Interventi anche su progetti come il GRAB e le linee metropolitane, con un focus sull’urgenza della sicurezza stradale, dati i gravi numeri di mortalità pedonale nella Capitale

Elettrificazione 4 depositi Atac. Credit foto: Roma Capitale

Presso villa Altieri di Roma le principali figure di responsabilità politiche e dei manager aziendali che si occupano dei trasporti e della viabilità romana, durante l’evento “MobilitiAmo Roma” hanno fatto il punto sui cambiamenti della mobilità capitolina e del trasporto pubblico e privato.

“Un lavoro di confronto oltre che di racconto delle cose che si stanno facendo, aperto dal presidente della Commissione Mobilità Giovanni Zannola che ha voluto immediatamente sottolineare la quantità di lavoro svolto in questi ultimi quasi tre anni sottolineando cinque punti di maggior rilievo su cui ci si è maggiormente concentrati e portati a termine: 1) il bando per il rilascio di mille nuove licenze taxi, 2) il nuovo contratto di servizio tra Atac e Roma Capitale, 3) il nuovo regolamento di utilizzo del contrassegno speciale di circolazione e spazio sosta per disabili 4) i provvedimenti relativi al riordino della mobilità di Ostia facendone città di 15 minuti e le decisioni riguardanti la riqualificazione del lungomare e, quale quinto punto, la descrizione degli interventi dedicati al miglioramento della sicurezza stradale”, spiega Roma Mobilità in una nota.

“Un intervento, quello di Zannola, che ha dato il via e lo spunto agli interventi successivi a cominciare da quello della Presidente e Ad di Roma servizi per la Mobilità, Anna Donati, che proprio riguardo l’aspetto della sicurezza, ha voluto citare gli “interventi sostenuti o in attuazione quali il riordino dei cosiddetti blackpoint, l’istituzione delle strade scolastiche e delle zone 30. Non è mancata inoltre, sempre a cura di Rsm, la citazione riguardante gli sforzi per l’incentivazione della share mobility e tutta la parte di progettazione e cura della rete ciclabile (tra cui il GRAB da concludere entro giugno 2026). Non sono mancati riferimenti legati ad alcuni aspetti fonte di preoccupazione, continua Roma Mobilità.

“Ci sono progetti per una nuova rete di tram già finanziati – ha detto Donati – ma con criticità nella condivisione riguardante la realizzazione di tali cantieri con il rischio di riaprire discussioni sulle nuove linee che porterebbe ad un pericoloso slittamento dei tempi di realizzo che ne inficerebbe anche la realizzazione stessa”. 

“A seguire – spiega Roma Mobilità – c’è stato l’intervento di Alberto Zorzan, attuale direttore generale di Atac e poi quello di dell’avvocato Bruno Sed a nome della società Roma Metropolitane. Zorzan, ha illustrato come Atac stia concentrando gli sforzi per una nuova flotta di bus elettrici fornendo un dato per tutti a spiegare cosa significhi questo per Roma e per l’ambiente: il passaggio dagli attuali consumi di 150 Gw/h annui ai 175 previsti, significherà un risparmio di 11 milioni di litri di gasolio annui pari a 25mila tonnellate di CO2 che si eviterà di immettere in atmosfera. Per quanto riguarda Roma Metropolitane, Sed ha sottolineato come si sia riusciti a recuperare una società ormai in liquidazione, fino a ricollocarla in un ruolo di fondamentale importanza nei progetti della rete metropolitana cittadina”.

“Dopo gli interventi dei principali attori delle aziende incaricate ad attuare le decisioni politiche riguardanti la mobilità, è stata la volta dell’assessore Patanè che ha voluto indicare quale punto fondamentale da raggiungere, il passaggio dall’uso prevalente dell’auto privata ad una multi modalità degli spostamenti sottolineando l’insostenibilità di una situazione che si riassume con pochi dati ma significativi: a Roma, ci sono più auto che patenti (1milione e 750mila auto e 1milione e 400mila patenti rilasciate) e come se non bastasse, le auto restano ferme per il 92% del tempo. Dati che impongono sforzi indirizzati al riassetto del trasporto pubblico e alla disincentivazione all’uso del mezzo privato”, si legge sulla nota.

“E’ seguito un focus sui progetti e i cantieri in fase di realizzazione indicando la data del 2 dicembre, con la riapertura del deposito di Porta Maggiore, il vero inizio di un punto di svolta che sarà seguito dai nuovi tram, nuovi treni metro e nuove tranvie e nuovi depositi che determineranno la rinascita del tpl romano.
Non sono mancati gli interventi illustrativi non solo del progetto della linea C ma anche della ripresa del vecchio progetto della linea D ora in fase di studio di adeguamento ai nuovi parametri di progettazione, e dei prolungamenti della linea B verso Casal Monastero e della A verso Monte Mario e Torrevecchia.
Tra i vari interventi, da sottolineare quello, in tema di sicurezza, della presidente della consulta stradale Enzina Fasano anche lei presentando numeri incontestabili: Roma, è la città più pericolosa d’Italia per i pedoni. E’ la prima per mortalità pedonale con i suoi 223 morti nello scorso anno su un totale di 343 avuti in tutto il Lazio. Necessario, a suo dire, giungere alla realizzazione degli attraversamenti pedonali rialzati a livello dei marciapiedi e l’abbattimento del limite di velocità nei centri urbani. Purtroppo, sottolinea, così come fatto anche dall’Ad Donati di Rsm, il nuovo codice della strada voluto dal Ministro Salvini, sta portando ad un arretramento dal punto di vista della sicurezza”, ha concluso Roma Mobilità.