Sono state 100.000 le e-auto vendute nei primi 9 mesi del 2021, in un contesto di forte calo del mercato dell’auto: questo dimostra che c’è stata un’accelerazione importante per lo sviluppo del comparto e una particolare attenzione da parte dei consumatori che hanno scelto l’elettrico. Tuttavia, molto arretrate restano le infrastrutture di ricarica: 2,7 colonnine per ogni 100 km di strada contro le 7 della Germania. Se sul fronte delle rinnovabili elettriche il Governo italiano investe in maniera importante puntando a obiettivi ambiziosi (dall’attuale 38% al 72% di elettricità verde al 2030), non si stanno facendo gli stessi passi sul fronte della mobilità elettrica, malgrado la decisione europea di bloccare fra 15 anni la vendita di auto a benzina e diesel.
“In realtà occorrerebbe che, come in altri paesi, si dedicasse una forte attenzione a questa rivoluzione industriale che includa il sostegno alla trasformazione dell’industria della componentistica. La Norvegia, in fuga da anni, con l’elettrico che copre il 91% delle vendite di auto a settembre indica il nostro scenario fra dieci anni”. – ha detto Gianni Silvestrini, Direttore Scientifico del Kyoto Club.
“Se non si bloccheranno almeno i diesel euro4, questo inverno l’Europa definirà l’ammenda dopo la condanna per inquinamento. Fine dell’anomalia italiana del diesel: ad agosto solo 23% delle vendite, ma in Europa più auto a batteria che a gasolio. Siamo l’unico paese ad incentivare auto a combustione: abbiamo speso in 3 anni quasi 2 miliardi di bonus auto, più dei tedeschi in rapporto alla popolazione, ma abbiamo su strada solo 180.000 auto a batteria contro il milione della Germania”. – ha commentato Andrea Poggio, Responsabile Mobilità Legambiente, impegnata nella campagna europea CleanCities allo scopo di rendere attuale nelle città italiane la mobilità ad emissioni zero. Ben prima del 2030: Milano, Torino, Cagliari avranno elettrificato i bus e il TPL.
Lo sviluppo della mobilità elettrica determina l’immissione crescente sul mercato di batterie, che una volta a fine vita devono essere correttamente raccolte e avviate a riciclo nel rispetto dei più elevati standard di sicurezza.
“Le batterie delle auto elettriche possono rappresentare una grande opportunità, per la loro possibile riutilizzabilità nell’accumulo di energia proveniente soprattutto dalle fonti rinnovabili. Cobat è oggi la realtà italiana di maggiore esperienza nella gestione delle batterie, avendo sviluppato il know-how più avanzato per la loro raccolta, stoccaggio, trattamento e recupero. Pertanto, contribuiamo fattivamente alla crescita della mobilità sostenibile nel nostro paese, garantendo che una delle componenti più importanti del veicolo elettrico, quando giunta al termine del suo ciclo di vita, sia assicurata alla migliore gestione”. – ha spiegato Luigi De Rocchi, Direttore Studi e Ricerche Cobat.
Oltre alla mobilità elettrica, si è parlato anche di sharing mobility che, a sorpresa, rispetto ad altri servizi di mobilità e alla stessa mobilità privata nel 2020 ha resistito nonostante lockdown, limitazione agli spostamenti e smart working: l’insieme dei servizi di sharing mobility, infatti, ha registrato un calo annuale complessivo delle percorrenze del 30,6%.
“Questo minore calo in parte si spiega anche con l’avvento nelle città italiane del nuovo servizio di monopattini in sharing i quali, pur apparendo in un contesto così critico, hanno dimostrato una grande espansione d’offerta in termini di veicoli, operatori e città servite e un forte gradimento da parte degli utenti”. – ha illustrato Raimondo Orsini, Direttore Fondazione Susdef / Osservatorio Nazionale Sharing Mobility.
Nel 2021, con il progressivo allentamento delle misure di contenimento, l’uso di tutti i servizi di sharing è cresciuto sensibilmente, ritrovando già a giugno i valori medi pre-pandemia. Secondo quanto indicato nell’European Shared Mobility Index, un rapporto trimestrale che confronta 16 città chiave in Europa, redatto da Fluctuo e la collaborazione dell’Osservatorio Nazionale della Sharing Mobility, le tendenze italiane non si discostano da quelle europee. Ciò a cui si sta assistendo a livello europeo è un forte dinamismo, con operatori che si espandono in nuove città e che ampliano il ventaglio delle soluzioni di mobilità offerte ai propri clienti come, per esempio, il fenomeno degli operatori di monopattini che lanciano anche servizi di biciclette e ciclomotori.