La Città di Milano ha annunciato l’estensione delle aree verdi gestite secondo criteri di sfalcio ridotto, che passeranno da 54 a 111 a partire dalla stagione 2025 con lo scopo di favorire la biodiversità urbana. L’iniziativa riguarda un totale di circa 1,8 milioni di metri quadrati, all’interno dei 19 milioni complessivi di verde urbano gestiti direttamente dal Comune.
Questa scelta è il proseguimento di una sperimentazione avviata nel 2024, la cui efficacia è stata valutata attraverso una serie di monitoraggi condotti da enti scientifici e istituzioni accademiche. In particolare, si è osservato un aumento della biodiversità degli insetti nelle zone non sottoposte a taglio frequente dell’erba.
Monitoraggio scientifico e risultati sulle dinamiche ecologiche
La valutazione dell’impatto ambientale della gestione a sfalcio ridotto è stata affidata a 3Bee, impresa attiva nel settore della tecnologia ambientale, e allo ZooPlantLab del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano–Bicocca.
I dati raccolti evidenziano un aumento medio della biodiversità entomologica del 30% nelle aree gestite con sfalcio diradato, con picchi fino al 60% nelle zone caratterizzate da maggiore presenza di specie floreali. L’analisi ha interessato parametri legati alla quantità e varietà di insetti impollinatori, elementi fondamentali per l’equilibrio degli ecosistemi urbani.
Criteri di selezione e distribuzione territoriale
Le nuove aree sono state individuate attraverso un processo di valutazione tecnica che ha coinvolto i Municipi, i cittadini e i referenti comunali. I criteri adottati prevedono il mantenimento della fruibilità pubblica degli spazi per il gioco, il relax e le attività motorie, ma anche la valorizzazione dei servizi ecosistemici e la riduzione dell’effetto isola di calore.
Le principali zone interessate includono:
- Parco Papa Giovanni Paolo II (Municipio 1)
- Parco Adriano (Municipio 2)
- Parco Lambro (Municipio 3)
- Parco Forlanini e Parco Monluè (Municipio 4)
- L’area del depuratore di Nosedo (Municipio 5)
- Parco Andrea Campagna (Municipio 6)
- Parco delle Cave (Municipio 7)
- Parco Monte Stella (Municipio 8)
- Parco Walter Chiari (Municipio 9)
Incremento dei prati fioriti e varietà delle specie vegetali
Oltre allo sfalcio ridotto, l’Amministrazione comunale ha deciso di ampliare il numero dei prati fioriti, che nel 2025 saranno oltre 60, raddoppiando rispetto all’anno precedente. Questi spazi ospiteranno specie vegetali autoctone e mellifere, tra cui papaveri, fiordalisi, millefoglie, calendula, ranuncoli e campanule, selezionate per favorire la presenza di insetti impollinatori e la rigenerazione del suolo.
L’intervento ha l’obiettivo di promuovere la resilienza ecologica degli ambienti urbani, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria, il microclima e il benessere psico-fisico dei cittadini.
Eventi di approfondimento e coinvolgimento pubblico
Il tema della biodiversità urbana sarà anche al centro di Orticola 2025, la mostra-mercato florovivaistica in programma ai Giardini Montanelli. In particolare, sabato 10 maggio alle ore 15, si terrà un convegno dedicato alla biodiversità cittadina con la partecipazione di:
- Filippo Pizzoni, vicepresidente di Orticola di Lombardia
- Laura Gatti, agronoma e docente all’Università degli Studi di Milano
- Massimo Labra, docente all’Università Milano–Bicocca
- Rappresentanti dell’Amministrazione comunale
L’incontro sarà l’occasione per presentare dati, progetti e strumenti di intervento per una gestione sostenibile degli spazi verdi in ambito urbano.
Gestione del verde e transizione ecologica urbana
L’espansione delle pratiche di gestione differenziata del verde pubblico rientra in una più ampia strategia comunale legata alla transizione ecologica. L’obiettivo è quello di rendere la città più resiliente ai cambiamenti climatici, migliorare la funzione ecologica delle aree verdi e stimolare un coinvolgimento attivo della cittadinanza nella tutela degli spazi pubblici.
L’Amministrazione ha annunciato che proseguirà il monitoraggio costante degli effetti di queste pratiche, avvalendosi del contributo scientifico di enti di ricerca e delle segnalazioni raccolte attraverso i canali partecipativi dei Municipi.