In alcune zone del Centro di Milano domani mattina, sabato 29 ottobre, ci sarà buio. Si naviga a vista, nella realizzazione della clamorosa decisione della Giunta di Milano di ridurre di un’ora la illuminazione pubblica. Il sindaco Sala l’aveva preannunciata in un messaggio video, insieme ad altre misure relative al riscaldamento e allo smart working. Aveva detto “un’ora, soprattutto al mattino”. Sempre mescolata agli altri provvedimenti, nei comunicati stampa negli articoli e nella delibera, la questione dello spegnimento anticipato di 50 minuti al mattino non è stata dibattuta né particolarmente pubblicizzata. Ma è la vera novità assoluta.
In alcune città minori (esempio Belluno, Udine) si è recentemente deciso di spegnere le luci anche per ore, ma nel cuore della notte, riaccendendole poi per il primo mattino (esempio 1:30 – 4:30). In questo caso si tratta di spegnere in un orario in cui c’è una significativa mobilità, di auto e di pedoni.
Venerdì 21 ottobre la Giunta ha formalizzato in delibera l’impegno a far partire la riduzione il venerdì successivo 28 ottobre, forse noncurante del fatto che è ancora in vigore l’ora legale, e quindi è buio fino alle sette e mezza di mattino. Le luci si sarebbero dovute spegnere alle sette o poco prima. Nel pomeriggio di giovedì 27, i giornali on line hanno rilanciato la notizia “da stanotte un’ora di luce in meno (10 minuti la sera e 50 al mattino)” e poco dopo Palazzo Marino ha mandato una precisazione: non da oggi, ma da domani e per ora solo nel centro cittadino. Nel frattempo, anche a causa delle problematiche tecniche dei sistemi di accensione e spegnimento, tra Comune e A2A si è un po’ aggiustato il tiro. Non 10 minuti e 50 minuti rispetto all’orario attuale di spegnimento, ma rispetto all’orario ufficiale di tramonto e alba. La differenza non è di poco conto.
Attualmente, con il sistema dei sensori ovvero fotocelle, le luci si accendono già dopo il tramonto, almeno 10 minuti dopo, a seconda della luminosità del crepuscolo e anche a seconda dello stato della fotocellula. Per la prima giornata, questa di venerdì 28, Comune e A2A hanno deciso che si accende alle 18:30, col sistema dell’orologio e non della fotocellula, quindi sostanzialmente non cambia nulla come orario. Analogo il discorso per il mattino. Ora mediamente le luci spengono almeno 10 minuti prima dell’alba, a seconda delle fotocellule.
Come punto di partenza si è deciso che si prende l’orario ufficiale dell’alba, quindi la riduzione è di più o meno 40 minuti e non di 50. In ogni caso, per alcune decine di minuti, ci sarà il buio e non nel cuore della notte ma al mattino presto. A2A ha bisogno di alcuni giorni per intervenire sui quadri elettrici, e subordinarli all’orologio e ai nuovi orari, e quindi è stato detto che l’estensione a tutta la città sarà graduale.
Per rispettare l’impegno ad agire entro fine mese (le parole del Sindaco) e le date della delibera il provvedimento viene attuato nella zona, il centro, e in un giorno, il sabato, in cui dovrebbe avere meno impatti. Poi tornerà l’ora solare e il problema del pedone mattutino al buio viene ridotto e anticipato a quelli che sono in giro dalle ore 6:10 (ora spegnimento) alle ore 6:40 (ora in cui il crepuscolo può avere già fatto effetto). Progressivamente però, si arriverà al buio oltre le sette del mattino. Se il provvedimento, unico nel suo genere in una grande città del mondo, verrà mantenuto.