Presentato il nuovo bando “Scuola dei quartieri”, l’iniziativa dell’Assessorato alle Politiche per il lavoro nata nel 2019 per migliorare la qualità della vita nei quartieri valorizzando l’energia, la creatività e l’intraprendenza di chi li abita. Dal debutto – tre anni fa – ha già coinvolto più di 1.200 persone e finanziato 42 progetti presentati da gruppi informali che oggi si occupano di attività sociali e culturali, di artigianato, di riciclo e di economia circolare. Il 61% delle persone che compongono i gruppi informali finanziati sono donne, il 41% sono giovani con meno di 35 anni.
Per le prime tre edizioni della Scuola dei quartieri, diretta ad alcuni specifici quartieri della città (Corvetto, Lodi, Rogoredo, Lorenteggio, Giambellino, San Siro, Selinunte, Bovisa, Affori, Dergano e Niguarda), è stato investito 1 milione di euro (fondi PON Metro). Il bando pubblicato oggi (lunedì 28 febbraio, ndr) mette a disposizione 450mila euro provenienti da fondi straordinari provenienti dal programma React EU.
L’avviso sarà pubblicato nei prossimi giorni, resterà aperto per 2 mesi e sarà rivolto a tutti i quartieri della città con la sola esclusione del centro storico (Municipio 1).
“Con la Scuola dei quartieri – ha detto l’assessora allo Sviluppo economico e Politiche del lavoro, Alessia Cappello – promuoviamo la partecipazione diretta dei cittadini e in particolare dei giovani e delle donne all’avvio di piccole attività per migliorare la vita dei quartieri con idee nuove e originali. I progetti finora premiati hanno mostrato come si possa scommettere su tutta la città, a cominciare dai quartieri e dalle comunità che più di altri hanno bisogno di rinascere. Il bando di quest’anno sarà rivolto quindi a quasi tutto il territorio cittadino e sarà uno delle opportunità con cui sostenere la ripresa dopo il difficile periodo della pandemia”.
Potranno partecipare al bando gruppi informali di cittadini – senza limiti di età, cittadinanza o di titoli di studio – che hanno un’idea per migliorare la qualità della vita nei quartieri e vogliono costituire una nuova organizzazione non profit per realizzarla. La Scuola sostiene idee progettuali con tre caratteristiche: devono essere utili al quartiere e alla comunità; nuovi cioè diversi da progetti o servizi già esistenti nel quartiere; economicamente sostenibili, ovvero capaci di sostenersi in modo autonomo e non solo attraverso finanziamenti pubblici.
Per esempio? Servizi per le persone e di vicinato, attività commerciali e artigianali con impatto sociale, progetti di mutuo aiuto, spazi di aggregazione sociale, attività di promozione artistica e culturale, riuso, riciclo, tutela dell’ambiente, sport e benessere, formazione ed educazione e altre cose ancora.
Per partecipare al bando bisogna essere almeno in due persone, cittadini dell’Unione europea o stranieri con regolare permesso di soggiorno. Le realtà già costituite non possono partecipare al bando, ma possono aiutare i nuovi progetti a nascere e crescere nel tempo.
Il bando offrirà ai vincitori una “borsa di progetto” fino a 30.000 euro a fondo perduto per il primo anno di attività, servizi di accompagnamento personalizzato in tutte le fasi, dall’avvio alla conclusione, formazione durante lo svolgimento del progetto e momenti di incontro con potenziali investitori.
Per poter ricevere la borsa, i gruppi dovranno prima costituirsi in un nuovo soggetto giuridico senza scopo di lucro: associazione, cooperativa, impresa sociale e similari.
Il nuovo bando della Scuola dei quartieri fa parte di un pacchetto di interventi dedicati all’economia civile nei quartieri periferici della città finanziati con le risorse straordinarie del programma europeo React EU. Obiettivo è stimolare la ripresa post Covid e combattere i rischi di aumento delle disuguaglianze nelle zone più fragili attraverso il sostegno alle imprese profit e non profit capaci di generare un impatto sociale positivo sulle comunità.