Uno dei problemi che le imprese alimentari devono risolvere nei loro processi produttivi e distributivi è la presenza delle microplastiche nei cibi: si tratta di una contaminazione non voluta, ma molto preoccupante, vista la diffusione di queste sostanze nell’ecosistema e nel corpo umano, causata dalla loro capacità di penetrare ovunque e, quindi, dal fatto che vengono ingerite inevitabilmente.
Lo sostiene una ricerca della rivista Environmental Science and Technology, che nel 2019 indicava che il numero medio di particelle microplastiche ingerite da un essere umano in un anno è compreso tra le 39.000 e le 52.000, con una previsione di 74.000 particelle respirate.
La nuova normativa UNI/PdR 158:2024, intitolata “Linee guida per la riduzione delle emissioni di microplastiche nelle attività di produzione e distribuzione di prodotti alimentari”, pubblicate l’11 gennaio 2024 dall’Ente italiano di normazione (Uni), si presenta come uno strumento fondamentale per raggiungere l’obiettivo di limitare il rilascio involontario di microplastiche nell’ambito delle operazioni di produzione e distribuzione di prodotti alimentari. Frutto di una collaborazione con Tecnoalimenti, il documento identifica le “best practices” che le organizzazioni coinvolte in tali attività possono adottare per mitigare questo problema.
La proposta fa parte di una strategia più ampia a livello comunitario, collegata al progetto europeo “CO-creating sustainable and competitive FRuits and vEgetableS’ value cHains in Europe Co-Fresh” (Grant agreement ID: 101000852).
La normativa UNI/PdR 158:2024 è il risultato della collaborazione tra esperti del settore agroalimentare, dell’industria della plastica e accademici impegnati nello studio dei fenomeni legati alla diffusione delle microplastiche nell’ambiente.
Le complessità legate alla generazione e diffusione delle microplastiche nell’ambiente sono ancora oggetto di approfondimento e indagine da parte del mondo scientifico e delle diverse istituzioni. Questo documento si propone come un primo passo verso la regolamentazione del settore, mantenendosi entro i confini delle possibilità di azione di ogni organizzazione per affrontare il cambiamento.
Le linee guida si configurano come un documento di riferimento prezioso per tutti gli attori della filiera agroalimentare. Ciò risulta particolarmente significativo dato l’assenza di norme simili in materia. È rivolto agli operatori logistici, alle aziende alimentari, ai distributori nella filiera alimentare, nonché alle imprese della Grande Distribuzione Organizzata (GDO) e della ristorazione collettiva.