A causa dell’aumento dei contagi da Coronavirus, il Governo ha pronto un nuovo Dpcm che dovrebbe essere “licenziato già stasera”, come ha detto il presidente Giuseppe Conte intervenuto a Taranto per l’ex Ilva. Il provvedimento contiene una serie di misure restrittive considerate necessarie affinché la situazione non precipiti nuovamente, con pesanti ripercussioni per il sistema sanitario.
Una di queste riguarda l’affollamento sui mezzi pubblici, problema che accomuna numerose città in tutta Italia, con lavoratori e studenti stretti su bus e metropolitane difficilmente controllabili. Attualmente il massimo della capienza permesso è pari all’80 per cento, che è molto superiore a quanto indicato precedentemente dal Comitato tecnico-scientifico prima che ricominciassero el scuole. Il governo sta pensando di ridimensionare la soglia e portarla al 50% come quella dei treni ad alta percorrenza, che invece potrebbero vederla aumentata.
Una misura che sarebbe facilitata dall’introduzione di un’altro provvedimento, ovvero l’incentivo dello smartworking. L’idea al vaglio dell’esecutivo è di portare il cosiddetto “lavoro agile” al 70-75% per tutta la durata dello stato di emergenza, quindi fino al 31 gennaio 2021, facendo sì che sia applicato ad ogni rapporto di lavoro subordinato anche in assenza degli accordi individuali, nel rispetto degli articoli 18 e 23 della legge 81 del 2017 che disciplina il lavoro flessibile. Sarebbe interessata anche la Pubblica Amministrazione per circa il 70% degli uffici.
Una misura chiave per ridurre gli spostamenti e i conseguenti rischi di circolazione e contagio.