Lo scorso 27 luglio sono stati resi noti i dati ERA5 dal Copernicus Climate Change Service (C3S), finanziato dall’UE e dal World Meteorological Organization (Organizzazione metereologica mondiale). Quanto è emerso è chiaro: “le prime tre settimane di luglio sono state le tre settimane più calde mai registrate e il mese è sulla buona strada per essere il luglio più caldo e il mese più caldo mai registrato. Queste temperature sono state correlate alle ondate di caldo in gran parte del Nord America, dell’Asia e dell’Europa, che insieme agli incendi in paesi come il Canada e la Grecia, hanno avuto un impatto importante sulla salute delle persone, sull’ambiente e sulle economie”.
“Non dobbiamo aspettare la fine del mese per saperlo. A meno di una mini-era glaciale nei prossimi giorni, il luglio 2023 frantumerà i record su tutta la linea”, ha affermato il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres presso la sede UN a New York dove ha commentato i dati diramati. “Secondo quanto diffuso, luglio ha già visto il periodo di tre settimane più caldo mai registrato; i tre giorni più caldi mai registrati; e le temperature oceaniche più alte mai registrate in questo periodo dell’anno”.
“Per vaste parti del Nord America, Asia, Africa ed Europa è un’estate crudele. Per l’intero pianeta, è un disastro. E per gli scienziati è inequivocabile: la colpa è degli umani. Tutto ciò è del tutto coerente con previsioni e avvertimenti ripetuti. L’unica sorpresa è la velocità del cambiamento – ha affermato Guterres – L’era del riscaldamento globale è finita, è arrivata l’era dell’ebollizione globale. I leader mondiali devono agire”.
“Il 6 luglio – ha ammesso l’Organizzazione metereologica mondiale – la temperatura media globale giornaliera dell’aria superficiale ha superato il record stabilito nell’agosto 2016, diventando così il giorno più caldo mai registrato, con il 5 luglio e il 7 luglio poco indietro. Le prime tre settimane di luglio sono state le tre settimane più calde mai registrate. La temperatura media globale ha temporaneamente superato la soglia di 1,5° Celsius al di sopra del livello preindustriale durante la prima e la terza settimana del mese (entro l’errore di osservazione). Da maggio, la temperatura media globale della superficie marina* è stata ben al di sopra dei valori precedentemente osservati per il periodo dell’anno; contribuendo al luglio eccezionalmente caldo. È estremamente probabile che luglio 2023 sarà il luglio più caldo e anche il mese più caldo mai registrato, dopo il giugno più caldo mai registrato. Secondo i dati ERA5, il precedente mese più caldo mai registrato è stato luglio 2019. I dati ERA5 completi per luglio saranno disponibili e pubblicati da C3S nel prossimo bollettino mensile dell’8 agosto”.
Carlo Buontempo, Direttore del Copernicus Climate Change Service (C3S) presso ECMWF, commenta: “Le temperature da record fanno parte del trend di drastici aumenti delle temperature globali. Le emissioni antropogeniche sono in definitiva il principale motore di queste temperature in aumento”. Ha aggiunto: “È improbabile che il record di luglio rimanga isolato quest’anno, le previsioni stagionali di C3S indicano che è probabile che le temperature sulle aree terrestri siano ben al di sopra della media, superando l’80° percentile della climatologia per il periodo dell’anno”.
“L’OMM prevede che esiste una probabilità del 98% che almeno uno dei prossimi cinque anni sarà il più caldo mai registrato e una probabilità del 66% di superare temporaneamente 1,5°C al di sopra della media 1850-1900 per almeno uno dei cinque anni. Ciò non significa che supereremo permanentemente il livello di 1,5°C specificato nell’accordo di Parigi che si riferisce al riscaldamento a lungo termine per molti anni”, ha concluso l’Organizzazione metereologica mondiale.