“L’inceneritore di Roma non sarà pronto per il Giubileo e nemmeno per il 2026”. Ne è sicura Roberta Lombardi, assessora regionale alla Transizione Ecologica, intervistata dall’agenzia Dire. “Nel 2026 questo impianto non sarà mai aperto e tantomeno nel 2025. Perché è vero che è stata pubblicata la norma che dà ‘superpoteri’ al sindaco di Roma ma questi possono essere applicati per la parte relativa alla realizzazione dell’opera, derogando al Codice degli appalti. Tuttavia non possono essere derogati i tempi che l’Europa impone sulle autorizzazioni ambientali: un piano rifiuti ancora non esiste”.
“Ho trovato assolutamente velleitario che si indicasse il termine del 2025 o 2026 e si agganciasse il tema dei rifiuti al Giubileo- ha aggiunto Lombardi- Perché questi tempi non coincideranno”.
Nel piano illustrato dall’amministrazione capitolina in sede di Consiglio straordinario sui rifiuti si parlava dell’entrata in funzione dell’inceneritore da 600mila tonnellate nel 2026 e del termotrattamento in quell’impianto del 43% dei rifiuti urbani, cioé la parte eccedente la quota di raccolta differenziata (57%) che Roma conta di conseguire a quella data. Una quantità che si avvicina più a un rifiuto tal quale, che a quel secco residuo per il quale l’Europa ammette l’incenerimento per evitare o ridurre al massimo il ricorso alla discarica. “Ci stiamo muovendo a livello europeo e preparando una serie di interrogazioni- ha spiegato Lombardi- nell’ottica dell’attuale normativa e dei nuovi orientamenti, come il sistema di pagamento di crediti per le emissioni in capo ai nuovi inceneritori, e nella consapevolezza che i tempi che che ci sono stati dati non sono quelli di effettiva realizzazione dell’impianto”.
Prova per misurare consistenza campo M5S-centrosinistra
La costruzione o meno dell’inceneritore di Roma è un “banco di prova” che misurerà la “effettiva consistenza” della coalizione tra Pd e M5S. L’assessora della Regione Lazio alla Transizione ecologica, Roberta Lombardi, tra i massimi esponenti pentastellati del Lazio, nel corso di un’intervista all’agenzia Dire ha spiegato come la vicenda del di questo discusso impianto rischia di pesare sulla prosecuzione del cammino politico comune tra dem e grillini, soprattutto in vista delle prossime elezioni regionali.
“Dopo l’annuncio estemporaneo, e non comunicato preventivamente, dell’inceneritore non abbiamo voluto arroccarci su delle posizioni ma continuare a lavorare- ha detto Lombardi- Gualtieri è stato molto aperto, ci siamo incontrati diverse volte, e c’è la disponibilità a lavorare su due ordini di grandezza: vedere tutto il sistema di raccolta differenziata a Roma e l’impiantisca per inviare tutto il materiale raccolto in questo modo alle filiere del riciclo, portando la differenziata alla percentuale più alta possibile riducendo l’indifferenziato. Poi, individuare insieme le migliori tecnologie sia per dimensionamento, tempi e impatto di emissioni e residui di processo”.
Questo percorso “ci darà la misura dell’effettiva consistenza di quella coalizione allargata in cui vogliamo continuare a essere protagonisti e non succubi o compagni occasionali perché c’è un’elezione- ha rimarcato Lombardi- Pari dignità e visione comune. Vedremo se questo tema sarà gestito da ambo le parti con l’intelligenza di volere portare il migliore risultato per la città”.
Poco più di un anno fa la giunta Zingaretti aprì le proprie porte all’ingresso dei 5 Stelle pur “non avendo bisogno dei numeri del 5S per governare- ha ricordato Lombardi- Ha fatto un investimento per la prossima legislatura. Perché si era creata una collaborazine sui temi molto simile che fa ben sperare che si possa andare insieme anche alle prossime elezioni. Non nascondo che il tema dell’inceneritore di Roma qualche sobbalzo lo ha creato, perché noi non siamo per un ecologismo di facciata”.
“Questo- secondo Lombardi- è momento storico irripetibile anche per le risorse economiche che stanno arrivando. Quindi adesso, se c’è volontà politica, è il momento di ingranare la marcia verso i temi della transizione ecologica e di passare all’economia circolare. E’ ovvio che se il Pd fa delle scelte, in una reltà importante come Roma, che lo portano a scontentare tutte le forze politiche della sua coalizione a livello comunale e regionale, facendo invece gioire su quei temi le forze del centrodestra, un momento di interrogazione sul percorso che stiamo facendo me lo pongo”.
Un interrogativo che Lombardi ha posto “a tutti i miei colleghi delle forze politiche. Per questo si sta cercando di capire se su questo tema, che è un banco di prova, c’è una comunanza di visioni e impegno per realizzarle oppure se è una convenienza elettorale. A noi le convenienze elettorali non interessano e lo abbiamo dimostrato pagandone anche il prezzo elettorale, ad esempio rispetto a quanto accaduto al Governo”.
(www.dire.it)