È cominciata la campagna contro lo spreco alimentare in Cina e la notizia sta scuotendo i social, per ora solo quelli cinesi ma arriverà anche nella vecchia Europa. Il format, sempre efficace, è quello ampiamente collaudato dal governo cinese quando si tratta di “parlare” agli oltre 1,4 miliardi di cittadini. Si parte con una dichiarazione dura e altisonante di Xi Jinping alla quale si accodano i burocrati del partito e poi la propaganda via internet diventa incontrollabile. Certo qualche dissenso c’è ma è propedeutico alla diffusione del messaggio: “Clear Your Plate“.
‘Pulisci il tuo piatto’, messaggio semplice e chiaro che nasconde – secondo gli analisti occidentali – una strategia per alleviare l’onda d’urto di una delle più importanti carestie degli ultimi settant’anni causata dalle devastati alluvioni che, da metà giugno, stanno martellando la Cina centrale. E se a questo sommiamo le difficoltà economiche dovute alla pandemia da Covid-19 si capisce bene perché nel Partito Comunista abbiamo preso a cuore il problema.
Leparole di Xi Jinping
Quelle del presidente Xi Jinping, nonché segretario generale del Comitato centrale del Partito comunista cinese e presidente della Commissione militare centrale, non sono semplici indicazioni ma delle vere proprie linee guida obbligatorie per contrastare lo spreco alimentare prima che le ‘indicazioni’ si trasformino in rigidi regolamenti. La sintesi di questa ‘direttiva’ è stata pubblica dal quotidiano People’s Daily l’11 agosto e rilanciata con forza dall’agenzia di stampa ufficiale Xinhua qualche giorno dopo ed è riassumibile in:
– Dovrebbero essere compiuti sforzi per migliorare la legislazione e la supervisione, adottare misure efficaci e stabilire un meccanismo a lungo termine in modo da fermare lo spreco alimentare.
– È necessario aumentare ulteriormente la consapevolezza del pubblico, coltivare efficacemente abitudini parsimoniose e promuovere un ambiente sociale in cui lo spreco è vergognoso e la parsimonia è lodevole.
– La rigorosa applicazione della diligenza e della parsimonia deve diventare la pratica comune di tutta la società. Tutti devono opporsi alla stravaganza e allo spreco.
– L’appello del Comitato Centrale per l’applicazione rigorosa di diligenza e parsimonia e opposizione alla stravaganza e allo spreco ha ottenuto ampi consensi da parte dei funzionari e del pubblico. Ora dovrebbe esserci una campagna per rafforzare e garantire che nessuno si limiti a seguire le regole o le segua come misura temporanea, come una folata di vento. Dobbiamo fare tutto il possibile e dobbiamo vedere le cose dall’inizio alla fine.
– Niente può essere realizzato se non adottiamo un approccio serio, pragmatico e coerente.
Le prime ripercussioni
Come spesso accade quando degli ordini o delle direttive sono piuttosto vaghe e calate dall’alto c’è sempre qualcuno che specula o fraintende. È il caso di un ristorante di Changsha che si è offerto di pesare i clienti prima e dopo la consumazione del pasto ma che ha subito un contraccolpo nel numero di avventori che frequentavano il locale ed è stato costretto a scusarsi: “La nostra intenzione era quella di sostenere il contrasto allo spreco di cibo e che le persone ordinassero in modo sano”, ha detto il ristorante. “Non abbiamo mai costretto i clienti a pesarsi.”
Altri ristoratori, come è avvenuto nella città di Shijiazhuang nel distretto di Qiaoxi nell’Hebei, hanno preferito sensibilizzare (come in foto) i propri clienti con avvisi per ricordare di non sprecare cibo.
Ma la campagna di sensibilizzazione viaggia nella rete e i social sono diventati il principale veicolo di un messaggio che mette in discussione un modello di alimentazione esagerato, mutuato dagli Stati Uniti, che negli ultimi decenni ha stravolto le abitudini dei cinesi storicamente abituati a condividere con i commensali le varie portate. Così è stato messo in crisi anche l’intero modello di business che guida una nicchia dell’internet cinese, ovvero tutti quei livestreamers che hanno trovato la celebrità filmandosi mentre mangiano grandi quantità di cibo.
Conosciuti come i “re del grande stomaco”, molti di questi video blogger attirano orde di fan e si affidano a questi programmi per monetizzare i loro follower. Un comportamento che l’emittente statale cinese C.C.T.V. ha criticato tanto da commentare questo tipo di spettacoli con un titolo molto esplicativo: “Il live streaming va bene, ma non usare il cibo come materiale di scena!”
Intanto le più grandi piattaforme di video brevi e social media cinesi, tra cui Douyin, la versione cinese di TikTok e Kuaishou, hanno affermato che prenderanno provvedimenti nei confronti degli utenti che pubblicano scene di cibo sprecato nelle loro trasmissioni.
Come raccontato dal The New York Times in un articolo di qualche giorno fa una video blogger, che si chiamava “Big Stomach Mini”, entrata nella storia perché una volta ha mangiato un intero agnello arrosto in un unico pasto, la scorsa settimana ha pubblicato un nuovo video sulla sua pagina social in cui esortava i suoi follower ad assaporare ogni boccone di cibo e portare a casa gli avanzi. Il video ha ricevuto messaggi di sostegno da alcuni dei suoi 11 milioni di fan. “Non c’è niente di sbagliato nel gustare una cucina deliziosa”, ha detto la blogger, che da allora ha cambiato il suo nome in “Dimple Mini” dal suono leggermente più austero. “Ma per favore non siate stravaganti e dispendiosi.”
La campagna “Pulisci il tuo piatto” colpisce il cuore della cultura culinaria cinese che per consuetudine impone di ordinare piatti extra e lasciare il cibo, una modalità per dimostrare generosità nei confronti di parenti, clienti e ospiti importanti.
Tali abitudini hanno contribuito a scartare annualmente da 17 a 18 milioni di tonnellate di cibo, una quantità che potrebbe sfamare da 30 a 50 milioni di persone per un anno, secondo uno studio dell’Accademia cinese della scienza insieme al World Wildlife Fund.
L’appello di Xi Jinping è dunque non solo un monito contro i pericoli della dissolutezza ma quanto un riflesso del cambio generazionale dei valori che è emerso con l’aumento del tenore di vita.
In attesa di una legislazione che persegua il contrasto allo spreco, la Cina ha appena imboccato una nuova stagione della sostenibilità usando il cibo come grimaldello per modificare gli stili di vita dei cittadini definiti dallo stesso Xì “vergognosi”.