“Nei prossimi mesi sarà attuata un’emissione di bond, da parte del governo italiano, strettamente legata a obiettivi green. Saranno presumibilmente di durata superiore ai dieci anni e saranno una novità assoluta nel panorama italiano”: lo ha detto il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, partecipando al tavolo “Sistema bancario e sostenibilità ambientale: sinergie per il rilancio economico”, organizzato dall’associazione Transizione ecologica solidale (TES). Tra gli argomenti al centro dell’incontro la capacità del sistema di individuare nuovi strumenti finanziari in grado di sostenere gli investimenti privati per la riconversione ecologica e l’efficientamento energetico e il peso del bilancio sociale nella capacità di accesso al credito delle imprese.
La dimensione finanziaria della transizione ambientale, ha detto Misiani, era già presente nella Legge di Bilancio 2020, con misure come “il piano pluriennale degli investimenti legato a obiettivi di sviluppo sostenibile e il fondo per la concessione di garanzie per progetti green”. Sulla fase economica attuale il viceministro ha detto che “è d’obbligo tenere assieme il sostegno alle famiglie e alle imprese – lo abbiamo fatto con i 108 miliardi che abbiamo iniettato nel sistema economico nel 2020 e continueremo a farlo con la Legge di Bilancio e lo scostamento di bilancio – con la programmazione dello sviluppo futuro, quindi Next Generation Eu e il Piano nazionale di ripresa e resilienza. L’Italia è il Paese principale beneficiario, su di essa ricade anche la responsabilità di una celere implementazione”.
Un annuncio che fa ben sperare ma che per ora rimane solo un annuncio. Infatti già il 14 aprile 2020 in un comunicato stampa del Ministero dell’Economia e delle Finanze l’immissione sul mercato sembrava scontata e addirittura già calendarizzata: “Restano confermati il calendario delle aste già reso noto a inizio anno e i programmi di emissione annunciati prima della Pandemia relativi, ad esempio, all’emissione di green bond e al ritorno sul mercato del dollaro”. Intanto prima di noi Germania Francia, Polonia, Irlanda, Danimarca e Svezia hanno già emesso titoli per sostenere le politiche green nazionali.
Ma cosa sono i green bond?
I green bond sono una assoluta novità per lo Stato italiano e per il panorama del debito pubblico italiano ma non per le aziende (la prima è stata Hera con un “bond” di 500 milioni di Euro). In pratica lo Stato italiano si accinge a chiedere al mercato di finanziare la riconversione ecologica nazionale attraverso l’individuazione di progetti da sostenere con la creazione di nuovo debito.
Per capire cosa sono e come funzionano questi green bond ci vengono in soccorso le ‘Linee guida della gestione del debito pubblico 2021’ redatta dal Dipartimento del Tesoro Direzione II – Debito Pubblico. Da Via XX settembre sembrerebbe di capire che sia tutto pronto per l’emissione del Green Bond Framework ma non sembrano che siano stati individuati i progetti da finanziare e, di conseguenza, non si conosce in via definitiva il valore complessivo.
Così come annunciato lo scorso anno dal Ministro dell’Economia e delle Finanze e in linea con quanto previsto dalla legge di bilancio per il 2020 – si legge nelle Linee guida – il Tesoro ha proseguito nell’iter organizzativo che permetterà anche alla Repubblica Italiana di entrare nel mercato della finanza sostenibile con la prima emissione nell’anno 2021 del titolo di Stato green dedicato al finanziamento di spese con positivo impatto ambientale. Coerentemente con quanto previsto dalla legge di bilancio, è stato istituito con il DPCM del 9 ottobre 2020 il Comitato Interministeriale incaricato di individuare e recepire dalle PP.AA. competenti le informazioni circa le spese effettuate da fornire agli investitori dei titoli, nonché le modalità e le relative tempistiche di trasmissione delle stesse.
Il Comitato si è insediato e ha iniziato i propri lavori alla fine di novembre 2020. È in fase avanzata la predisposizione del quadro regolatorio e organizzativo di riferimento per l’emissione di titoli green, il cosiddetto Green Bond Framework, da parte dello Stato italiano. In base a quanto previsto da questo strumento, che sarà a disposizione del mercato a partire dall’inizio dell’anno 2021, verrà resa nota, a beneficio di investitori e stakeholders, la strategia ambientale del paese nonché i meccanismi essenziali che accompagneranno ogni singola l’emissione: i criteri di selezione delle spese green presenti nel bilancio dello Stato, l’uso del ricavato delle varie emissioni, il monitoraggio delle spese nonché l’impatto ambientale delle stesse. Inoltre, in analogia con le best practice di mercato già adottate da altri emittenti sovrani, il Green Bond Framework riceverà una Second Party Opinion dall’organismo indipendente di valutazione selezionato dal Tesoro.
La strutturazione dell’emissione farà riferimento ai principi internazionali redatti dall’ICMA (Internatonal Capital Market Association) ma terrà in considerazione per quanto possibile anche le raccomandazioni per l’applicazione dei Green Bond Standard dell’Unione Europea – coerenti con il Regolamento Tassonomia dell’UE n. 852/2020 del 18 giugno 2020 – emanate del Technical Expert Group (TEG) della Commissione Europea . A valle dell’individuazione della massa critica di spese eleggibili con positivo impatto ambientale, si predisporranno tutti gli strumenti necessari a tracciare l’effettiva allocazione delle risorse equiparabili ai volumi delle emissioni di debito green verso i progetti “verdi” in forma coerente con le migliori prassi europee di rendicontazione dell’allocazione dei proventi. In linea con quanto previsto dalla legge di bilancio sarà, inoltre, predisposto un sistema di certificazione esterna inerente la rendicontazione circa l’impatto ambientale dei medesimi interventi. Attraverso i consueti canali di comunicazione il Tesoro fornirà tutte le indicazioni concernenti la strategia di emissione e le modalità di collocamento nonché le caratteristiche specifiche dei titoli, soprattutto in termini di durata, che si intenderà offrire al mercato.