Via libera in Inghilterra ad un grande impianto di riciclo chimico della plastica, che sorgerà nel porto della città di Sunderland, 180mila abitanti sulla cost nord-est del paese. La costruzione dovrebbe iniziare entro la fine dell’anno, con apertura nel 2025, e sarà gestito dalla società norvegese Quantafuel, azienda che nel 2022 ha stretto un accordo con l’italiana Saipem per la costruzione di impianti di riciclo chimico in Europa.
La società norvegese afferma che l’impianto di Sunderland tratterà circa 100mila tonnellate annue rifiuti plastici misti provenienti da tutto il nord dell’Inghilterra, che altrimenti sarebbero inceneriti o smaltiti in discarica, come imballaggi flessibili e plasmix. Lo stabilimento utilizzerà la tecnologia della pirolisi, attraverso la quale i materiali vengono riscaldati in assenza di ossigeno in modo da ottenere degli oli da utilizzare nella fabbricazione di nuovi prodotti plastici. Il gas (NCG) ottenuto come sottoprodotto sarà invece impiegato per alimentare i processi dell’impianto.
Detto così sembra facile, ma in realtà non è tutto così semplice e lineare. La pirolisi è una tecnologia utilizzata da tempo per i rifiuti plastici, anche se in maniera ancora molto limitata rispetto al riciclo meccanico. I prodotti ottenuti, come appunto gli oli di pirolisi, raramente possono essere usati così come sono, soprattutto nel caso del trattamento di miscugli complessi di plastiche eterogenee. In generale poi, come spiega bene Zero Waste Europe, nel processo di pirolisi oltre la metà del contenuto di carbonio della plastica viene perso e deve essere sostituito con nuova plastica. Senza contare che le emissioni di gas climalteranti prodotte dalla pirolisi sono nove volte superiori a quelle del riciclo meccanico.
Insomma le criticità sono ancora tante, per questo gli ambientalisti spingono per far sì che il riciclo meccanico della plastica venga sempre privilegiato rispetto al riciclo chimico. Eppure la chimica cresce. Nel 2022 Plastics Europe ha pubblicato un rapporto che fornisce una stima del potenziale di sviluppo del riciclo chimico nell’ambito del plastic-to-plastic, secondo cui entro il 2030 questo potrà arrivare a gestire fino a 3 milioni di tonnellate di rifiuti plastici in Europa.
“Abbiamo in programma di costruire impianti simili in tutto il Regno Unito – ha spiegato Lars Rosenløv, CEO di Quantafuel – ma abbiamo scelto Sunderland come nostro primo sito di sviluppo poiché il porto assicura una posizione ideale e la città ha una forza lavoro qualificata a cui possiamo attingere. Ringraziamo il consiglio comunale per il suo approccio accogliente e lungimirante e non vediamo l’ora di lavorare sia con le autorità locali che con la comunità per realizzare un impianto che speriamo diventi un tassello fondamentale della futura ambiziosa crescita di Sunderland e dei piani Net Zero”.
“Non vediamo l’ora di lavorare con la comunità per portare a compimento questo impianto”.