Il Consiglio Direttivo dell’UNI ha approvato l’avvio dei lavori di elaborazione di un nuovo progetto di prassi di riferimento (UNI/PdR) sul tema del recupero dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata, con l’obiettivo di avvalorare l’applicazione delle migliori pratiche e la trasparenza di chi opera nel settore. Il documento verrà sviluppato con UTILITALIA.
UTILITALIA è la Federazione che riunisce le Aziende operanti nei servizi pubblici dell’Acqua, dell’Ambiente, dell’Energia Elettrica e del Gas, rappresentandole presso le Istituzioni nazionali ed europee.
Nasce nel 2005 dalla fusione di Federutility (servizi energetici e idrici) e di Federambiente (servizi ambientali).
Il settore Ambiente di UTILITALIA conta circa 200 Associate che servono il 55% della popolazione sul territorio nazionale ed è firmataria del CCNL di riferimento per circa 45.000 addetti. La Federazione rappresenta le imprese dei servizi pubblici di igiene ambientale presso autorità europee, nazionali e regionali, le Commissioni parlamentari e i Ministeri competenti. Realizza studi di carattere tecnico, scientifico, economico e finanziario sui molteplici aspetti del ciclo di gestione dei rifiuti urbani, informa le imprese Associate sulle evoluzioni e le novità legislative e normative di settore, offre assistenza tecnico amministrativa sui vari aspetti del ciclo integrato dei rifiuti urbani quali pulizia e decoro urbano, raccolta differenziata, autorizzazione e gestione impianti, applicazione degli accordi e normativa di settore. Infine, UTILITALIA promuove la corretta informazione e la sensibilizzazione di tutti i soggetti responsabili a diverso titolo della produzione e della gestione dei rifiuti urbani.
La futura Prassi di Riferimento si propone di attestare il recupero dei materiali provenienti dalla raccolta differenziata, tracciando i flussi della gestione dei rifiuti urbani, dal conferimento delle utenze (domestiche e non) fino agli impianti di trattamento, arrivando al riciclaggio con la produzione di materie prime seconde, al recupero energetico o allo smaltimento finale, nell’ottica di avviare un processo più complesso che permetta di strutturare una certificazione di parte terza del dato.
Il documento può costituire pertanto un riferimento per la verifica del dato ai fini della rendicontazione degli obiettivi fissati dalla CE e i conseguenti obblighi di cui al D. Lgs 152/2006 e al DM 118/2020, a beneficio dell’intera filiera (produttori di rifiuti, gestori del ciclo, impianti di trattamento, consorzi ed enti di controllo).
Si ricorda che le prassi di riferimento sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un rapido (al massimo otto mesi dall’approvazione della richiesta) processo di condivisione ristretta ai soli autori, verificata l’assenza di norme o progetti di norma allo studio sullo stesso argomento. Esse costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento.
I lavori sul progetto di prassi di riferimento saranno avviati l’8 settembre con la riunione insediativa del Tavolo “Tracciabilità dei rifiuti”.