Dopo l’ordine del giorno approvato dal Consiglio Comunale di Milano, in Italia è esploso il dibattito, non sempre edificante a dire il vero. Eppure di “Città30” si parla da tempo, soprattutto all’estero, dove come si sa sono molto più avanti dell’Italia. Non solo a parole. In Francia, Lille è una delle diverse città transalpine che ha introdotto il limite di velocità a 30 km/h.
Dalla sua attivazione, nell’agosto del 2019, sono diversi i risultati raggiunti dal comune francese, 232mila abitanti nell’estremo nord del paese al confine col Belgio: le strade interessate dal limite di velocità di 30 km/h sono l’88% (rispetto al 44% di inizio 2019), sono stati realizzati 142 km di piste ciclabili, di cui 88 km a doppio senso e sono stati installati oltre 350 nuovi segnali stradali. Tutte queste misure sono state adottate per incentivare la mobilità dolce, migliorare la sicurezza stradale di ciclisti e pedoni e ridurre l’inquinamento.
E’ soprattutto sulla mobilità ciclistica che la città continua a lavorare. Le piste ciclabili continuano ad essere allargate e sono state colorate di rosso per renderle più visibili. Si sta inoltre sviluppando la rete ciclabile denominata Réseau Express Vélo (REV) per permettere una circolazione in bicicletta più fluida, confortevole e sicura che garantisca continuità tra il centro città, i quartieri e i comuni circostanti. Entro il 2026, oltre 15 km di questa Rete Express Vélo saranno operativi.
Il forte impegno di Lille per le politiche a favore delle bici passa anche dalla moltiplicazione dei parcheggi dedicati alle due ruote. A oggi sono disponibili più di 5.000 postazioni per legare le bici e oltre 104 box. Inoltre, V’Lille, il servizio locale di utilizzo libero di biciclette conta circa 110 stazioni in tutta la città.