Per la prima volta il Piano punta alla chiusura completa del ciclo dei rifiuti: un traguardo assolutamente impensabile fino al 2015 e che oggi, grazie al lavoro fatto da allora, soprattutto per spingere l’aumento della raccolta differenziata, non solo è realizzabile ma vede già pronti progetti condivisi con gli enti territoriali per oltre 138,4 milioni di euro, valutati positivamente per la conformità al Piano Nazionale di ripresa e resilienza.
L’approvazione del Piano ci consentirà di attingere a quelle risorse e realizzare soprattutto gli impianti che contribuiranno alla chiusura del ciclo dei rifiuti, in modo che la nostra regione possa conquistare l’autonomia in questo settore”.
Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, a seguito del via libera definitivo da parte del Consiglio regionale al nuovo Piano di gestione dei rifiuti e delle bonifiche.
Il Piano, approvato nel dicembre scorso dalla Giunta, ha superato la fase di consultazione pubblica della Valutazione Ambientale Strategica e rimarrà valido fino a 2026.
Il nuovo piano dei rifiuti punta a una riduzione alla fonte della produzione di rifiuti urbani (-4% al 2026) e ad aumentare ulteriormente la raccolta differenziata (fino a un minimo del 67% sempre nel 2026), con nuove azioni di prevenzione e la promozione della tariffazione puntuale.
Inoltre prevede la sostanziale conferma dell’assetto impiantistico per il trattamento dell’indifferenziato, incentrato sui 4 poli di Colli (IM), Boscaccio (SV), Scarpino (GE) e Saliceti (SP), e per il recupero della frazione organica.
Il documento prevede inoltre un nuovo impianto d’ambito regionale che valorizzi il rifiuto indifferenziato in uscita dagli impianti di trattamento meccanico biologico, mediante un approccio preferibilmente “waste to chemical”, cioè producendo “green fuels” quali idrogeno e metanolo che possano essere impiegati in distretti verdi, con forte effetto di decarbonizzazione; in alternativa saranno valutate tecnologie di valorizzazione energetica.
L’obiettivo infatti è valorizzare tali rifiuti per rendere la discarica uno strumento residuale e compiere il passo decisivo per la chiusura del ciclo a livello regionale, evitando l’invio di rifiuti fuori regione, minimizzando gli impatti ambientali e ottimizzando i costi.
Il piano non localizza il nuovo impianto, per cui saranno necessari specifici canali di finanziamento, ma definisce criteri localizzativi che saranno alla base della futura scelta del sito di intesa con gli enti interessati.
“Sono orgoglioso di questo risultato – spiega l’assessore regionale all’Ambiente e al Ciclo dei Rifiuti Giacomo Giampedrone – che è frutto di anni di impegno costante da parte della Giunta regionale, un lavoro che ha consentito di raggiungere risultati importanti in questi anni: siamo passati da una situazione definita ‘arcaica’ nel 2014 dalla commissione bicamerale d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, ad un sistema moderno, ambizioso, con una prospettiva di grande implementazione impiantistica per i prossimi anni, in grado di valorizzare i vari flussi e che sancirà il vero salto di qualità nella gestione del ciclo in Liguria.
Sul fronte della raccolta differenziata si è registrato un trend di costante aumento negli ultimi anni, crescendo dal 38,63 del 2015 al 55,71 del 2021, con ben 17 punti percentuali di differenza.
Adesso dobbiamo fare un ulteriore passo avanti: non solo confermiamo l’assetto impiantistico attuale per provincia, ma si prevede un ulteriore impianto di riciclo della parte secca dei rifiuti solidi urbani che al momento va ancora in discarica.
Una struttura al servizio di tutta la regione funzionale e che corrisponda ai criteri localizzativi del piano.
L’ottima notizia è che in questi mesi abbiamo lavorato d’anticipo per poter accedere alle risorse del Pnrr: abbiamo svolto una funzione di ricognizione e coordinamento delle 58 proposte progettuali avanzate dagli enti pubblici ai fini del finanziamento, valutandone la conformità ai contenuti del Piano.
I progetti si articolano su tre linee di intervento: il miglioramento della rete di raccolta differenziata, ammodernamento e realizzazione di nuovi impianti per il trattamento e il riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla differenziata e ammodernamento delle linee di trattamento dei fanghi di depurazione dell’area metropolitana e del savonese.
Con l’approvazione del piano si è avviato un percorso finalizzato alla riduzione delle capacità operative degli impianti di trattamento dell’indifferenziato (TMB) di Vado Ligure e Saliceti”.
Per quanto riguarda i rifiuti speciali il nuovo Piano prevede nuove azioni in tema di rifiuti inerti, rifiuti da costruzione e demolizione e terre e rocce da scavo, oltre a percorsi per trovare soluzioni locali per flussi di rifiuti quali fanghi da depurazione o rifiuti sanitari.