Leggi Ue su greenwashing e riparazione beni, EEB: proteggono i consumatori ma non sono abbastanza

Per la prima la rete ecologista si rammarica della "mancanza di un chiaro divieto alle dichiarazioni di emissioni zero e a quelle di prodotti green che contengono sostanze chimiche pericolose", mentre per la seconda dicono chiaramente che "sebbene sia un primo passo promettente, la proposta non è all'altezza di 'stabilire un nuovo diritto alla riparazione' come promesso dal Piano d'azione per l'economia circolare"

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La Commissione europea ha compiuto un passo verso una “migliore protezione dei consumatori Ue” proponendo due nuove leggi, una per affrontare le dichiarazioni vaghe sulla sostenibilità dei prodotti e un’altra per promuovere la riparazione dei beni. Così lo European Environmental Bureau, che accoglie con favore le proposte ed esorta “i colegislatori a rafforzare l’ambizione e a compiere rapidi progressi nell’adozione dei provvedimenti”.

Secondo l’EEB, la direttiva ‘Green Claims’ contro il greenwashing “contribuirà a ripulire il mercato dell’UE da un marketing verde inaffidabile e confuso, stabilendo ciò che le aziende devono fare per dimostrare le proprie credenziali ecologiche”. Poiché i consumatori si preoccupano sempre più dell’impatto ambientale di ciò che acquistano [2], spiega la rete ecologista, circa il 75% dei prodotti sul mercato dell’UE riporta un’indicazione ecologica implicita o esplicita [3]. “Tuttavia, più della metà di queste affermazioni sono vaghe, fuorvianti o infondate, mentre quasi la metà dei 230 marchi di qualità ecologica disponibili nell’Ue ha procedure di verifica molto deboli o inesistenti” [4].

Tuttavia, l’Environmental Bureau si rammarica della “mancanza di un chiaro divieto di dichiarazioni di emissioni zero e di quelle di prodotti green che contengono sostanze chimiche pericolose” [5], esortando il Parlamento europeo e i governi nazionali a dare priorità a queste disposizioni nei negoziati sulla Direttiva.

Per quanto riguarda invece la Direttiva sulla promozione della riparabilità dei beni[6], l’EEB e i suoi partner nella campagna Right to Repair Europe [7] accolgono con favore “il tentativo di rendere le riparazioni più accessibili a vantaggio dei consumatori e dell’ambiente, ma avvertono che questi cambiamenti sono solo una goccia nel secchio che rende il diritto alla riparare una realtà”.

Gli attivisti temono che molti degli obblighi nei confronti dei produttori possano essere pieni di scappatoie e quindi facilmente aggirati. Attualmente, il cosiddetto “obbligo” di riparazione è limitato ai prodotti che sono già soggetti a requisiti di riparabilità e risparmia i gruppi di prodotti più problematici. È inoltre obbligatorio solo su richiesta dei consumatori, che non hanno tutti la medesima consapevolezza.

Orla Butler, Associate Policy Officer for Circular Economy dell’EEB, ha dichiarato: “Sebbene sia un primo passo promettente, la proposta odierna non è all’altezza di ‘stabilire un nuovo diritto alla riparazione’ come promesso dal Piano d’azione per l’economia circolare. I consumatori e l’ambiente hanno bisogno di un sistema di riparabilità applicabile a tutti i prodotti, con l’ambizione di salvaguardare l’autonomia del consumatore nel riparare i propri dispositivi e prevenire inutili sprechi”.

Note
[1] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/IP_23_1692
[2] https://commission.europa.eu/system/files/2021-03/120321_key_consumer_data_factsheet_en.pdf?utm_source=T%26E+EEB+super+list&utm_campaign=3d0fb2fff3-EMAIL_CAMPAIGN_2023_03_16_09_05&utm_medium=email&utm_term=0_-3d0fb2fff3-%5BLIST_EMAIL_ID%5D
[3] https://op.europa.eu/en/publication-detail/-/publication/ae7f9aa1-bdea-4ad2-82d1-835549c3ce2a/language-en
[4] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_21_269
[5] A provision to exclude green claims for products containing hazardous chemicals was included in a previous version of the proposal circulated in January, but is now delayed for consideration in the potential future revision of the Directive. 
[6] https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/ip_23_1794
[7] https://repair.eu/. A more detailed reaction will be published on the website later today.