Firmato il decreto ministeriale che adotta e finanzia il primo programma sperimentale per il recupero delle plastiche nei fiumi. Lo fa sapere la viceministra all’Ambiente e Sicurezza Energetica, Vannia Gava. Il provvedimento rientra nell’ambito della legge “SalvaMare” e prevede la realizzazione di interventi strutturali direttamente sui corsi d’acqua per la cattura, rimozione e gestione dei rifiuti plastici galleggianti, campagne organizzate con le associazioni di volontariato e iniziative di comunicazione e sensibilizzazione sul tema, unitamente a misure specifiche delle Autorità di bacino distrettuali.
La dotazione finanziaria è di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2022, 2023 e 2024, ripartita in egual misura tra le sette AdB. “Si tratta di misure con cui il Ministero dell’Ambiente contribuisce fattivamente a favorire una economia circolare dei rifiuti, compresi quelli che interessano i fiumi e i mari italiani, sempre più vulnerabili ed esposti al pericolo dell’inquinamento antropico” dichiara la viceministra.
La legge SalvaMare (n. 60 del 7 maggio 2022) è entrata in vigore il 25 giugno 2022. Stabilisce che i rifiuti accidentalmente pescati siano assimilati ai rifiuti delle navi per semplificarne la gestione. Modifica inoltre la definizione di rifiuto urbano per ricomprendere anche quelli raccolti nei laghi, nei fiumi, nelle lagune o in mare.