Una quota significativa delle prospettive di successo della transizione verso processi di produzione e distribuzione agroalimentare più ecosostenibili si gioca sul fronte dei materiali, della progettazione e, soprattutto, dell’innovazione tecnologica applicata al packaging. E sul fronte degli imballaggi, carta e cartone svolgono un ruolo di primo piano, così come la filiera del riciclo. Da questo assunto, si è svolto il convegno “Le sfide del packaging alimentare tra riciclabilità e conservazione” organizzato da Comieco –Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, in collaborazione con l’Università Scienze Gastronomiche di Pollenzo e Box Marche, presso il Teatro Carlo Goldoni di Corinaldo nell’ambito della Paper Week, la settimana di eventi dedicati al mondo della raccolta differenziata e del riciclo di carta e cartone, organizzata dal Consorzio in collaborazione con Federazione Carta e Grafica, Assocarta, Assografici, Unirima e con il patrocinio del Ministero per la Transizione Ecologica e Anci.
A conferma dell’importanza e dell’attualità del tema dal punto di vista economico e ambientale, il convegno moderato dalla giornalista Giulia Mancini, ha visto l’intervento, tra gli altri, di Matteo Principi (Sindaco di Corinaldo), Carlo Montalbetti (Comieco), Nicola Dominici (Box Marche), Lorenzo Bono (Comieco), Alessandro Buoso (Coal Soc. Coop. a r. l.) e Alessandro Barbero (Università Scienze Gastronomiche di Pollenzo).
“Carta e cartone consentono agli imballaggi di avere sette vite, ovvero tante quante sono le possibilità di riciclare la fibra di cellulosa. Questo in termini ambientali significa risparmiare l’emissione di circa 3,5 milioni di tonnellate di anidride carbonica l’anno, ovvero quanto una settimana di blocco totale del traffico veicolare in Italia” – ha spiegato Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco – “Ma il riciclo deve anche avere un suo valore per essere ragionevolmente praticato. Il nostro paese ha sopperito nel tempo alla carenza di cellulosa vergine utilizzando in passato dagli stracci ai residui agricoli e oggi abbiamo un’industria del riciclo che è tra le più avanzate d’Europa, la sola ad aver fatto segnare un incremento del +2% nel riciclo di carta rispetto all’anno scorso.”
Il packaging nel settore alimentare sta attraversando una fase di profonda evoluzione, proprio per la necessità di rispondere a consumatori e aziende sempre più attente a ciò che è sostenibile: “Tra le tendenze dominanti c’è l’aumento del peso degli imballaggi a base carta nell’alimentare, con circa il 50% del cartone ondulato e del cartoncino teso immesso sul mercato che è destinato all’agroalimentare. Un altro trend è sicuramente la crescita esponenziale dell’e-commerce e del delivery.” – ha sottolineato Lorenzo Bono, Responsabile Ricerca e Sviluppo Comieco. “Con l’aumento degli imballaggi compositi in carta nel settore alimentare che stiamo osservando, diventa sempre più fondamentale che questi siano sempre più riciclabili, ma non solo. I consumatori devono capire in modo semplice e diretto dove conferirli, in questo, speriamo che da Gennaio 2023 ci venga in aiuto l’obbligo di etichettatura ecologica”.
Sostenibilità e facilità di riciclo del packaging non possono far a meno di uno studio attento in fase di progettazione che sia anche vocato all’innovazione: “L’imballaggio in carta è un’alternativa importante alla plastica” – ha aggiunto Silvio Barbero, Vice-Presidente Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. “Ma dobbiamo porci tutti una domanda: quanto siamo disposti a ridurre la shelf life dei prodotti per migliorare la sostenibilità di quel prodotto e di quel packaging? In nostro aiuto deve arrivare l’innovazione, per permetterci di avvicinare queste due dimensioni fondamentali per uno sviluppo sostenibile dell’imballaggio alimentare.”