Un terzo delle rotte aeree a corto raggio con più passeggeri in Europa potrebbe essere sostituito da un viaggio in treno della durata inferiore alle sei ore e molti altri spostamenti potrebbero essere più sostenibili viaggiando in treno anziché in aereo. Lo rivela uno studio commissionato da Greenpeace UE e realizzato dal gruppo di ricerca italiano Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa in cui vengono messi a confronto i voli a corto raggio più frequentati in Europa con le alternative ferroviarie esistenti.
“Vietando i voli a corto raggio dove esiste già un’alternativa in treno sotto le sei ore risparmieremmo 3,5 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all’anno – spiega l’associazione ambientalista – Se inoltre venissero aggiunti nuovi treni diurni e notturni, e migliorata l’efficienza e l’accessibilità del sistema ferroviario europeo, quasi tutti i 250 voli più frequentati in Europa potrebbero essere sostituiti da treni, con un risparmio di circa 23,4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente all’anno, pari alle emissioni annuali di CO2 di un Paese come la Croazia”.
Secondo le previsioni, l’industria dell’aviazione tornerà presto ai livelli di crescita pre-Covid, con effetti disastrosi per il clima e impedendo all’Unione Europea di rispettare gli obiettivi dell’accordo di Parigi. Per questo dobbiamo intervenire subito per regolamentare il settore, vietando anzitutto i voli a corto raggio e promuovendo alternative più sostenibili come il treno.
Le rotte aeree in Italia
Dei 150 voli a corto raggio (sotto i 1500 km) analizzati, 40 riguardano l’Italia come luogo di partenza o di arrivo. Il 15 per cento di queste tratte aeree potrebbe già essere coperto con uno spostamento in treno della durata di meno di sei ore, e il 35 per cento con un treno notturno. La decima tratta aerea più frequentata in Italia è ad esempio la Milano-Napoli, con quasi 1,4 milioni di passeggeri all’anno, nonostante esista già un treno che impiega solo quattro ore e mezzo per lo stesso viaggio.
Dato che le tratte aeree più brevi e frequentate in Italia riguardano voli nazionali, molti interventi per convertire il traffico aereo in spostamenti su rotaia potrebbero essere fatti in autonomia da parte del governo italiano, in tempi relativamente brevi.
Le richieste di Greenpeace all’Ue
I treni emettono in media cinque volte meno CO2 equivalente degli aerei e il 62 per cento della popolazione europea si è dichiarato favorevole all’idea di vietare i voli a corto raggio, come dimostra un sondaggio della Banca Europea per gli Investimenti.
“Anche per questo chiediamo alle istituzioni europee e ai governi nazionali di vietare i voli a corto raggio per i quali esiste già un’alternativa in treno sotto le sei ore, e di investire nel trasporto ferroviario nazionale e internazionale, con più treni, migliori servizi e una maggiore accessibilità – anche in termini economici – per tutta la popolazione”.