Lo scorso 21 marzo il neo presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, dopo l‘incontro avuto con il sindaco di Roma Gualtieri è tornato a parlare nuovamente dell’inceneritore di Santa Palomba in via di progettazione. Lo ha fatto durante il Consiglio Regionale, in risposta alle dichiarazioni dei consiglieri dell’opposizione che richiamano agli obiettivi da raggiungere entro il 2030, oltre a un fermo no alla realizzazione dell’impianto che sorgerà al confine con Ariccia e Albano Laziale.
Tra questi, ad esempio, la consigliera Alessandra Zeppieri (Polo Progressista di sinistra & ecologista) ha chiesto: “abbiamo appreso dai media che l’ubicazione dell’inceneritore sull’Ardeatina non sarebbe più un problema per la viabilità e che la soluzione sarebbe il trasporto leggero su ferro. Rimaniamo perplessi e perplesse di fronte alla totale non presa in considerazione della richiesta di ben venti sindaci che chiedono che questo scempio venga fermato. La Regione non doveva essere il luogo dell’ascolto dei sindaci, Presidente? E che fine farà la discarica di Roncigliano, che disterebbe pochi metri dall’impianto? Sarà al servizio del futuro inceneritore? Discarica – lo ricordo – su cui c’è un’interdittiva nei confronti della società che gestiva l’impianto e che è stata chiusa dalla Regione Lazio lo scorso 1° marzo a causa di fideiussioni contraffatte, e non per scelte legate all’inceneritore”.
In risposta il presidente Rocca ha dichiarato: “il ciclo dei rifiuti va chiuso e su questo io non ho pregiudiziali ideologiche. Su questo anche io condivido l’approccio contro il NIMBY (Non nel mio giardino), che è una delle patologie che ha maledettamente rallentato la crescita e lo sviluppo sociale della nostra Regione”.
Di fatto il presidente ammette che: “ci sarà il momento in cui saremo chiamati a fare delle scelte che ad alcuni potranno apparire impopolari, perché comunque dobbiamo avere la capacità di guardare lontano e guardare al bene comune della nostra Regione. Quando io parlo di occasioni perse parlo di dieci anni, e dieci anni sono tanti per poter cambiare il volto di una Regione”.
Sull’inceneritore, continua Rocca: “c’è un dialogo importante, ho incontrato il sindaco Gualtieri proprio nei giorni scorsi. Come ho detto, ho apprezzato questa novità, perché voi sapete che più volte ho posto il tema della viabilità intorno all’Ardeatina, e ho detto che studierò con attenzione una mole di documenti che il sindaco Gualtieri mi ha portato, che mio dovere adesso leggere e valutare. Di sicuro parto da un principio, che secondo me la portata è enorme e che secondo me un buon lavoro su quello che era stato fatto come Piano dei rifiuti, recuperando tutto ciò che si può insieme, recuperando l’impianto, ma migliorandolo, forse può diminuire l’impatto, però in questa fase ovviamente parliamo di qualcosa che mi è stato appena consegnato, quindi io non sono in condizione ancora di esprimermi compiutamente sulla portata di quel termovalorizzatore e, quindi, sull’impatto all’interno delle nostre comunità. È sicuramente comunque qualcosa di dovuto. Però, c’è dell’altro. E questo è l’altro grande errore comunicativo che è stato fatto, perché è stato fatto passare il messaggio che il termovalorizzatore è la soluzione a tutti i problemi. Il termovalorizzatore dovrebbe essere la chiusura del ciclo dei rifiuti, l’ultimo tassello. Quindi, come ho detto al sindaco Gualtieri, lavorerò insieme a lui, fianco a fianco, perché comunque l’economia circolare sia la regina di questa regione. Questa è la grande sfida culturale, su cui insieme dobbiamo lavorare”.
In merito ai 10 anni di occasioni perse, poi, il presidente ha ribadito alle opposizioni come non siano sue e della sua giunta le responsabilità del commissariamento della Regione Lazio guidata da Zingaretti per aver fallito nel Piano dei rifiuti.