Il Comitato Torino Respira ha analizzato i dati rilevati dalle stazioni ARPA nel territorio comunale. “Seppur alcuni dati relativi al PM10 e al PM2,5 siano incompleti – dice il Comitato – in quanto mancano ancora i risultati delle analisi condotte negli ultimi giorni di dicembre, e alcuni dati non siano ancora stati validati, il quadro che si delinea però è abbastanza completo e ci rivela come la situazione non stia complessivamente migliorando in modo significativo e il trend di miglioramento della qualità dell’aria si è di fatto interrotto”.
“Come evidenziato dai dati della Regione Piemonte – prosegue il Comitato – il traffico veicolare è la principale fonte di inquinamento atmosferico, contribuendo per oltre il 70% alle emissioni di particolato primario e biossido di azoto. In questo contesto, è essenziale andare oltre il confronto con i limiti di legge attuali e comprendere la relazione tra i dati rilevati e i criteri di qualità dell’aria stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e quelli definiti dalla nuova direttiva europea che entreranno in vigore a partire dal 2030. Il confronto con i nuovi limiti imposti dalla direttiva europea approvata ci rivela come l’aria di Torino sia destinata a rimanere fuorilegge ancora per molti anni“.
“Il confronto invece con i valori raccomandati dall’OMS rivela come cittadini e cittadine torinesi siano esposti a concentrazioni di biossido di azoto pericolosi per la salute per oltre il 90% dell’anno, ben oltre al periodo invernale che è l’unico nel quale vengono prese misure, peraltro inefficaci, per limitare le emissioni da traffico”.
“La qualità dell’aria a Torino è una questione cruciale per la tutela della salute e i dati attuali evidenziano la necessità di interventi urgenti e mirati per ridurre i livelli dei principali inquinanti atmosferici – commenta Roberto Mezzalama, presidente del Comitato Torino Respira -. Il Piano Regionale della Qualità dell’aria approvato recentemente dalla Regione è insufficiente per raggiungere i limiti della nuova direttiva europea sulla qualità dell’aria entro il 2030 e deve essere immediatamente essere rivisto. Il Comune di Torino deve attivarsi concretamente per ridurre il traffico e offrire un servizio di trasporto pubblico efficiente, chiedendo al governo nazionale di mettere a disposizione più fondi per questo obiettivo e per finanziare completamente la Linea 2 della metropolitana. Le risorse per farlo sono disponibili, ma vengono destinate a finanziare opere inutili e dannose come la TAV Torino-Lione e il ponte sullo Stretto di Messina”.