Salute e ambiente, dalla Commissione Ue nuova stretta su un sottogruppo di PFAS

Giovedì 19 settembre la Commissione europea ha adottato nuove misure a norma del regolamento REACH, la legislazione Ue in materia di sostanze chimiche. Il provvedimento mira a proteggere la salute umana e l'ambiente limitando l'uso dell'acido undecafluoroesanoico ("PFHxA") e delle sostanze correlate al PFHxA. Questi sottogruppi di sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche (PFAS) sono molto persistenti e mobili nell'acqua e il loro uso in determinati prodotti "rappresenta un rischio inaccettabile per la salute umana e per l'ambiente" si legge in una nota della Commissione

Giovedì 19 settembre la Commissione europea ha adottato nuove misure a norma del regolamento REACH, la legislazione Ue in materia di sostanze chimiche. Il provvedimento mira a proteggere la salute umana e l’ambiente limitando l’uso dell’acido undecafluoroesanoico (“PFHxA”) e delle sostanze correlate al PFHxA. Si tratta di sottogruppi dei più noti PFAS, le sostanze perfluoroalchiliche e polifluoroalchiliche, che hanno inquinato e continuano ad inquinare le acque di gran parte del nord Italia e che sono da poco tornate alla ribalta perché Mario Draghi, nel suo resoconto sull’economia europea, ha scritto che sarebbe sbagliato vietarle.

Di parere diametralmente opposto la Commissione Ue, secondo cui il loro uso “rappresenta un rischio inaccettabile per la salute umana e per l’ambiente” recita una nota della Commissione.

La nuova stretta di Bruxelles rappresenta di fatto un importante passo avanti sull’inquinamento e la contaminazione da PFAS, in quanto il PFHxA è spesso utilizzato come sostituzione di altri PFAS già vietati. Si basa sulla valutazione scientifica dei comitati dell’ECHA e ha superato con successo l’esame del Parlamento europeo e del Consiglio.

I PFAS sono denominate “sostanze chimiche per sempre” perché non si degradano nell’ambiente naturale. Utilizzate in molti processi industriali e in molti prodotti di consumo, richiedono un’attenzione particolare, considerando il gran numero di casi di contaminazione del suolo e dell’acqua, compresa l’acqua potabile.

Negli ultimi 20 anni l’Ue ha intrapreso azioni crescenti per contrastare l’inquinamento da PFAS. Come indicato nella strategia in materia di sostanze chimiche sostenibili, la Commissione si è impegnata ad adottare una serie completa di azioni per affrontarne l’uso e la contaminazione, nel quadro del regolamento REACH, della legislazione in materia di sostanze chimiche e di altre normative specifiche su ambiente e salute.

Le nuove misure

La stretta relativa al PFHxA adottata il 19 settembre si concentra sugli usi per i quali il rischio non è adeguatamente controllato, sono disponibili alternative e i costi socioeconomici saranno limitati rispetto ai benefici per la salute umana e per l’ambiente. Le norme vieteranno la vendita e l’uso del PFHxA nei prodotti tessili di consumo, come i giubbotti antipioggia; imballaggi alimentari, come scatole per pizze; miscele di consumatori, come gli spray impermeabilizzanti; cosmetici come prodotti per la cura della pelle; e in alcune applicazioni di schiuma antincendio, ad esempio per l’addestramento e le prove, senza compromettere la sicurezza. Non riguarda altre applicazioni del PFHxA, ad esempio nei semiconduttori, nelle batterie o nelle celle a combustibile per l’idrogeno verde.

La stretta PFHxA entrerà formalmente in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale e sarà effettivamente operativa dopo periodi transitori compresi tra 18 mesi e 5 anni, a seconda dell’uso, lasciando tempo per la sostituzione con alternative più sicure.

“Stiamo eliminando le sostanze nocive dai prodotti che i cittadini utilizzano quotidianamente, come i tessili, i cosmetici e gli imballaggi alimentari – ha detto Maroš Šefčovič, vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche – Questa stretta è un passo decisivo nella nostra strategia volta a promuovere la sostenibilità, la competitività e l’innovazione nel settore chimico. La sostituzione delle ‘sostanze chimiche per sempre’ contribuisce a mantenere l’ambiente sano, a preservare le nostre risorse e a stimolare l’innovazione in alternative più pulite. La direzione è chiara e le imprese disporranno di periodi di transizione sufficienti per adattarsi”.