La quinta tappa della campagna itinerante Clean Cities organizzata da Legambiente tocca Bari. Dopo Torino, Genova, Milano e Bergamo è il capoluogo pugliese a presentare i dati sull’inquinamento atmosferico e le performance locali sui principali indicatori di mobilità urbana, con proposte sulle politiche necessarie a rispondere agli impegni di riduzione delle emissioni fissati per il 2030.
I risultati dell’indagine sono stati presentati questa mattina nel Centro Polifunzionale Studenti (Ex Palazzo delle Poste) di Bari, durante il convegno “La sfida delle città pugliesi per una vera mobilità sostenibile”. All’incontro, introdotto dal presidente di Legambiente Puglia, Ruggero Ronzulli, hanno partecipato Andrea Poggio, responsabile mobilità sostenibile Legambiente, Vincenzo Campanaro, Direttore scientifico Arpa Puglia, Pino Gesmundo,Segretario Generale CGIL Puglia, Vittorio Ventura, Coordinatore Rete della Conoscenza Puglia, Giuseppe Galasso, Assessore Urbanistica e Mobilità Comune di Bari, Marco De Matteis, Assessore alla Mobilità Comune di Lecce, Mattia Giorno, Assessore ai Lavori Pubblici e Mobilità Sostenibile Comune di Taranto, Elena Brigante, Assessore alla Mobilità Comune di Brindisi.
Il convegno è stata l’occasione per analizzare i dati relativi alla mobilità urbana e alla qualità dell’aria ma anche per mettere a confronto le città capoluogo di Provincia pugliesi, così da aprire una collaborazione per inseguire e raggiungere i limiti di emissione indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
“Le città oggi e nei prossimi anni hanno una grande sfida davanti a sé – ha dichiarato Ruggero Ronzulli, presidente di Legambiente Puglia – per rendersi sempre più a misura d’uomo e soprattutto amiche dell’ambiente. E infatti il PNRR prevede una grande fetta di investimenti finalizzati allo sviluppo di una rete di infrastrutture di trasporto moderna, digitale, sostenibile e interconnessa. Nelle città pugliesi si denota quanto si fa fatica a spingere all’uso del trasporto pubblico locale, il quale favorirebbe la gestione del traffico cittadino e dunque la qualità dell’aria. Inoltre le città dovrebbero guardare al proprio futuro in un’ottica di mobilità sostenibile e città dei 15 minuti. Una seria progettazione urbana si va a innestare in un mix di trasporto pubblico locale, sharing mobility e, più in generale, mobilità green”.
Con i nuovi valori limite che stanno per essere adottati in tutta Europa, il PM10 dovrà essere ridotto del 15% entro il 2030, il PM2.5 del 23% e gli Ossidi d’azoto (NO2) del 10%. E sul fronte dell’inquinamento atmosferico i dati di Bari sono di conforto con le centraline di misurazione dell’inquinamento urbano che mostrano come il PM10, 23 mg/m3 sono al di sotto dei 40 mg/m3, su media annuale stabiliti. Il PM 2.5 invece, 13 ug/m3 anziché 25, Infine l’NO2, il cui limite è di 20 mg/m3 ha un valore su Bari di 22 mg/m3.
Il report di Legambiente sulle performance di mobilità urbana, “Bari 2030”, presentato durante il convegno, mostra una situazione in chiaroscuro. Il tasso di motorizzazione resta stabile ma ancora elevato, con un rapporto auto/abitante di 58 auto ogni 100 abitanti, oltre il limite indicato di 35. Bari è inoltre tra le città più insicure d’Italia: gli incidenti stradali registrano 7,91 tra morti e feriti ogni 1000 abitanti all’anno, mentre l’obiettivo al 2030 è indicato sotto i 2. L’utilizzo del trasporto pubblico, sia urbano che in sharing, è ancora mediocre. Un leggero miglioramento si registra con le linee ferroviarie e il recupero parziale delle ferrovie locali, che tuttavia rimangono con frequenze insufficienti. Non si registrano invece progressi nella creazione di percorsi ciclabili, con solo 43 km sui 430 previsti, che dovranno moltiplicarsi entro il 2030 come previsto dal PUMS di area metropolitana adottato nel 2021.
“Bari ha recentemente esteso le strade a velocità calmierata, soprattutto nel centro città, ma è ancora lontana dall’obiettivo di una “città 30”. – ha commentato Andrea Poggio, responsabile mobilità di Legambiente – Per fare del capoluogo pugliese una vera clean city, è necessario rendere le strade sicure e i servizi accessibili a tutti. Bisogna moderare la velocità stradale per ridurre la gravità degli incidenti, ma anche disegnare percorsi prioritari ciclo-pedonali e zone scolastiche, promuovendo bici e monopattini in sharing”.
Qui la scheda “Bari 2030”, un focus sui principali indicatori urbani di mobilità, strumenti (in primis, la Città dei 15 minuti e l’indice di prossimità) e proposte per trasformare il capoluogo pugliese in una vera clean city entro il 2030.
Petizione on line “Ci siamo rotti i polmoni. No allo smog!” per chiedere al Governo risposte urgenti nella lotta allo smog, a partire dagli interventi sulla mobilità e l’uso dello spazio pubblico e della strada.