Kyoto Club: le prospettive del Green Deal e le priorità per energia e clima al 2030

In occasione del suo 25° Anniversario, KC presenta le proprie proposte sul PNIEC, con un approfondimento sul recente recepimento della Direttiva europea EPBD, rinominata in Italia “Direttiva Case Green”, che rappresenta il principale strumento giuridico della UE per la decarbonizzazione del patrimonio immobiliare degli Stati membri. Giunta alla sua quarta revisione la Direttiva è un tassello fondamentale del Green Deal in quanto punta alla promozione dell’efficienza energetica in edilizia e permette anche al nostro Paese di beneficiare di una strategia di deep renovation del proprio costruito, con un beneficio economico e ambientale grazie alla riduzione delle emissioni climalteranti

L’aggiornamento da parte del Governo di queste ultime ore del Piano Nazionale Energia Clima (Pniec) definirà gli impegni energia-clima sull’orizzonte 2030. Il documento indica infatti gli obiettivi al 2030 e come raggiungerli per rispondere entro il 30 giugno alla chiamata dell’Unione europea.

Kyoto Club presenta oggi, mercoledì 26 giugno, in occasione del suo 25° Anniversario, le proprie proposte sul PNIEC, con un approfondimento sul recente recepimento della Direttiva europea EPBD (Energy Performance Buildings Directive), rinominata in Italia “Direttiva Case Green”, che rappresenta il principale strumento giuridico della UE per la decarbonizzazione del patrimonio immobiliare degli Stati membri. Come dimostrato nello studio della Banca d’Italia in risposta alla domanda “chi paga”? e dal documento elaborato nell’ambito del progetto #Per un salto di classe, giunta alla sua quarta revisione la Direttiva è un tassello fondamentale del Green Deal in quanto punta alla promozione dell’efficienza energetica in edilizia e permette anche al nostro Paese di beneficiare di una strategia di deep renovation del proprio costruito, con un beneficio economico e ambientale grazie alla riduzione delle emissioni climalteranti. 

“Davanti a noi abbiamo una sfida: la transizione dell’attuale modello economico ad alta intensità di risorse verso un modello di sviluppo efficiente, rigenerativo, incentrato sulla decarbonizzazione dell’economia e la bioeconomia circolare”, ha spiegato Catia Bastioli, Presidente di Kyoto Club. “Solo vincendo questa sfida sarà possibile un’economia che crei di più con meno risorse e una società resiliente. Insieme a tecnologie, risorse e strumenti adeguati, abbiamo bisogno di un progetto comune, in grado di includere le diversità e di superare le divisioni. Questo cambio di mindset è essenziale ora.”, ha sottolineato Bastioli. 

Lara Ponti, Vicepresidente per la Transizione Ambientale e gli Obiettivi ESG di Confindustria
, ha dichiarato: “Siamo in un periodo decisivo per il futuro della nostra economia e delle nostre imprese. La transizione ambientale e la decarbonizzazione non sono solamente una necessità per la salvaguardia dell’ambiente, ma rappresentano una straordinaria opportunità per trasformare e rendere più competitive le nostre filiere produttive. Tuttavia, Confindustria ha stimato che solamente il Pacchetto Fit-For-55 richiederà investimenti da qui al 2030 pari a circa 1.100 miliardi di euro. Si tratta di una sfida complessa ma che l’Europa non può lasciarsi sfuggire se vuole mantenere la leadership industriale nella transizione verso un’economia verde e sostenibile. Occorre, quindi, rafforzare e coordinare gli investimenti pubblici e privati all’interno di piani concreti e fattibili e che siano affiancati da strumenti e risorse adeguati, definire una visione chiara e strategica di Sistema Paese e mettere in campo politiche industriali di più lungo respiro in Italia e in Europa”.

Il patrimonio immobiliare nazionale è uno dei più datati d’Europa, sottolinea Kyoto Club. “Grazie a una riqualificazione dell’edilizia, puntando a edifici smart e a programmi come RePowerEU e, per il settore industriale, Industria 5.0 la trasformazione digitale già in atto renderà possibile, con grandi vantaggi per la competitività delle aziende italiane, la creazione di nuovi posti di lavoro e una nuova spinta all’innovazione, raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione concordati a livello europeo”. 


Per dare “serietà e consistenza a questi orizzonti verdi e in contrapposizione a fenomeni di greenwashing”, il Gruppo di lavoro Efficienza Energetica e Trasformazione Digitale interno all’associazione, ha pensato di elaborare e rendere disponibile il “Position paper di Kyoto Club per un’Italia verde e competitiva”.

Laura Bruni, Coordinatrice del Gruppo di Lavoro di Kyoto Club e Direttore Affari Istituzionali e Alleanze Strategiche di Schneider Electric, ha presentato questo manifesto di indirizzo per cogliere le opportunità della transizione energetica e digitale in modo efficace e sostenibile. “Ci piacerebbe che questo documento diventasse uno strumento agile per accompagnare le opportunità di innovazione legate al PNRR, al REpowerEU e al recepimento della direttiva EPBD con posizioni chiare e proposte operative”- ha dichiarato – “Ci auguriamo che questo position paper stimoli incontri politico -istituzionali e tavoli tematici, ma anche la replicabilità di esperienze a beneficio di cittadini, imprese, comunità”, ha concluso Laura Bruni. 

Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club, ha sottolineato che “le fonti rinnovabili, grazie alla rapida riduzione dei costi, stanno vivendo una crescita rapidissima a livello mondiale. Nel 2023 sono stati installati 510 GW con un incremento del 50%, il maggiore tasso di crescita degli ultimi vent’anni. Anche l’Italia, dopo una lunga fase di stasi, negli ultimi due anni aveva ricominciato a correre. Alcuni recenti provvedimenti rischiano però di ostacolare questa ripresa. Noi auspichiamo, invece, che il contributo dell’energia pulita acceleri, consentendo così di ridurre le importazioni di metano, oltre ad avvantaggiare imprese e famiglie. E, ovviamente, contribuendo a contrastare un’emergenza climatica che sta colpendo pesantemente anche il nostro paese.”